Conosciuti a una cena l’altra sera i Krisma, Maurizio Arcieri e la sua ancora bella moglie Cristina Moser, lui in incantevole kilt Burberry e calzettoni, lei molto Vivien Westwood, socievole e sbaciucchiona. Stanno lavorando a Chiambretti Night e la cosa sembra rivitalizzarli. Un’ondata di energia anni Ottanta. Gente che ha continuato imperterrita a rompere le righe. Magari non le rompeva esattamente come Johnny Rotten, i punk -anche i nostri, a Milano ce n’era una colonia interessante, Marco Philopat, Gomma, tanti che vivevano in via Correggio- erano ben più radicali. Ma visti oggi, anche i Krisma fanno il loro effettaccio.

Pensato in generale, tra un Franciacorta ghiacciato -ci voleva, siamo già a trenta gradi- e una cucchiaiata di couscous, che c’è sempre molto bisogno di gente che rompa le righe perché il mondo faccia un passetto avanti. Specie in momenti come questi. Il centro del nostro essere è spesso eccentrico. I ragazzi sono troppo composti, di questi tempi. Non si capisce che cosa ne facciano della loro energia. Bisognerebbe ricordargli come si fa. Non vi sembrano sorprendentemente fermi?