la spiaggia di barceloneta

la spiaggia di barceloneta

Missione di due giorni a Barcelona, e pensavo questo: un viaggio-studio per tutti gli amministratori locali italiani, due passi sulla spiaggia di Barceloneta e Port Vell, chiedere ai colleghi locali com’è che quella sabbia -spiaggia pubblica- è così irrealmente pulita, com’è che quello che era un letamaio sono riusciti a farlo diventare un salotto magnifico; una camminata per il Barri Gotico e la Ciudad Vella, il grande centro storico qusi totalmente pedonalizzato, e chiedere com’è che hanno chiuso alle auto senza stare a sentire le lagne dei commercianti, che anzi sono molto sorridenti e gentili; dare un’occhiata alle strade senza cartacce, cicche di sigarette, deiezioni canine; osservare come il moderno e il postmoderno si integrano armoniosamente con l’antico; osservare gli arredi urbani, dai vecchi lampioni disegnati da Gaudì alla passeggiata sul mare, listoni di legno, docce e palme; mangiare in un chiringuito quasi sulla battigia, pulito ed elegante; vedere le fiumane di giovani da tutta Europa e dal mondo, e chiedere come si fa ad attirare lì la loro energia; due passi al Montjuic e al Parc de la Ciutadella, il verde curatissimo e accogliente. Eccetera. E stiamo parlando di una metropoli, non di una cittadina di provincia. Portarli lì e poi dirgli: vedete di fare uguale. E mandarli velocemente a casa, se non ci riescono. Ecco, ho pensato questo. Perchè loro ci sono riusciti e Milano, tanto per dirne una, capitale della moda e del design è un immondezzaio imbarazzante-Napoli non la nomino neppure-?

Intanto mi informerò con un Barcelonologo, per capire com’è andata.