palpebre cascanti da botox

palpebre cascanti da tossina botulinica paralizzante

Capitano cose strane, in questo paese. Per esempio che un’organizzazione autorevole come Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, promuova un convegno sul botox insieme all’agenzia Think Tank, molto attiva a difesa dell’uso estetico della tossina botulinica, business stramilionario. Invitata anche la Sottosegretaria alla Salute Francesca Martini.

Ed ecco i medici partecipanti al convegno, svoltosi il 22 giugno scorso, tutti pro-botox:
Emanuele Bartoletti, Segretario Nazionale SIME (Società Italiana Medicina Estetica), Alfredo Berardelli, Ordinario di Chirurgia Neurologica, Università La Sapienza di Roma; Segretario SIN (Società Italiana di Neurologia), Roy de Vita, Primario della Divisione di Chirurgia Plastica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma, Andrea Grisotti, Presidente SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica)Nicolò Scuderi, Ordinario di Chirurgia Plastica, Università La Sapienza di Roma.

Come mai Onda non ha sentito la necessità di invitare al confronto voci contrarie, per un dibattito approfondito ed equilibrato? Come mai questo tandem con un’agenzia schierata?

Vi riproduco il comunicato finale di Onda, davvero spettacolare:

Il caso “Tossina Botulinica” è solo l’ultimo in ordine di tempo ad aver colonizzato le pagine
dei giornali, inducendo timori e preoccupazioni in molte categorie di cittadini. Una
comunicazione che si è tramutata in gossip e che ha perso le caratteristiche di
scientificità
che invece dovrebbe avere.

(detto tra parentesi: tra i gossipari ascientifici ci sarei anch’io, che da tempo scrivo contro questo veleno, e per prima ho dato sul Corriere la notizia di una storica sentenza americana contro Allergan, casa produttrice del botox).

Un caso che è stato preso ad esempio da O.N.Da per la tavola rotonda che si è svolta ieri
a Roma per discutere sul corretto uso del farmaco. Sono gli errori dei medici e l’utilizzo sconsiderato l’unico vero rischio nell’utilizzo della Tossina Botulinica. Oltre naturalmente all’eccesso di spettacolarizzazione dei casi
di utilizzo sulla stampa. Per il resto questo farmaco è estremamente sicuro. In 4 anni di
utilizzo ha dato quattro casi di effetti collaterali, di cui solo due gravi: uno causato dal
chirurgo, l’altro l’evidenza di un edema di cui non si conosce il motivo. Gli altri due sono
stati classificati dal Ministero stesso come “non seri”. Si tratta dunque di 2 casi su 120 mila
trattamenti.
Tuttavia la Tossina Botulinica resta un farmaco, e come tutti i farmaci se utilizzati in modo
non corretto è comunque pericoloso.
Dunque, nessun campanello d’allarme, ma la volontà del Ministero per una chirurgia seria
ha evidenziato l’importanza di tutelare le donne anche in questo settore di medicina
sempre più utilizzato. Una via d’uscita potrebbe essere il coinvolgimento del comitato
etico all’interno degli ospedali per la valutazione dell’utilizzo off label della Tossina
Botulinica, come avviene nei casi di alcuni farmaci oncologici.

La Tossina Botulinica rimane oggetto di una attenzione molto intensa, e ad essa viene
attribuita la responsabilità di molti volti innaturali: Nicole Kidman, la cantante australiana
Kilye Minogue, Carla Bruni sono state additate dai media come cattivi esempi. Tutto vero?
No, molta disinformazione che rende un cattivo servizio a tutti. Facce trattate con filler
sono attribuite erroneamente alla Tossina Botulinica. Come sostiene il Professor
Bartoletti: “In medicina estetica il botulino ha un utilizzo insostituibile, solo il lifting frontale
può dare gli stessi risultati, ma con rischi notevolmente maggiori giacché si tratta di un
intervento chirurgico”.
È d’accordo anche il Professor Roy De Vita, Primario del Reparto di Chirurgia Plastica
dell’Ospedale Regina Elena di Roma, che sostiene come i timori siano indotti dal fatto che
il farmaco deriva da una tossina presente in natura e che in questo è la stampa che deve
aiutare a diffondere informazioni scientificamente corrette.

Emanuela Falcetti, giornalista e conduttrice: “Come giornalista ho il dovere di veicolare
messaggi di buonsenso, ma come donna sono dell’avviso che la chirurgia plastica o il
ritocco siano momenti di gioco, di libertà. Proprio perché si tratta di interventi non
necessari, voglio decidere se avere o no le labbra grandi o la fronte liscia. Il senso
estetico, quando non danneggia la salute, può essere molto personale”.
È d’accordo anche il Professor Nicolò Scuderi che sostiene come in questo momento
storico “il medico che si occupa di bellezza è più un mediatore che un prescrittore.
Possiamo assecondare il gusto delle persone che ci richiedono il trattamento con il
botulino anche perché è totalmente reversibile in alcuni mesi. Poi la paziente può
decidere se rifarlo o meno”.
“Quello della corretta informazione” conclude il Sottosegretario Francesca Martini
“specialmente quando si parla di farmaci, è un problema etico e deontologico che si deve
porre la classe giornalistica. Noi vigiliamo affinché i farmaci siano nelle mani giuste di
specialisti capaci di utilizzarli correttamente. In questo senso c’è già un vivo interesse da
parte del Ministero a collaborare con le Società Scientifiche per riflettere su quale sia la
formazione adeguata per questi medici”.

Il Sottosegretario Martini ha annunciato anche uno studio sulla questione, ma Onda non sospende il giudizio, riportando in modo acritico le affermazioni degli esperti presenti al convegno con l’effetto di rassicurare le donne sull’uso estetico della tossina botulinica.

Occuparsi della salute delle donne significa questo, secondo Onda?

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