violenza-domestica

La Corte di Cassazione ha annullato la condanna a 8 mesi di reclusione di un uomo di Livigno (Sondrio) per maltrattamenti nei riguardi della moglie . Per lui non si trattava di maltrattamenti poiché  la moglie “non era per nulla intimorita” dal suo comportamento.

L’uomo era stato condannato in primo grado dal tribunale di Sondrio, nel settembre 2005, e anche dalla Corte d’appello di Milano nell’ottobre 2007, per continue ingiurie, minacce e percosse nei riguardi della moglie. Ma di fronte alla Cassazione il marito ha sostenuto che non era stata considerata la circostanza che sua moglie “per ammissione della stessa di carattere forte, non fosse intimorita dalla condotta del marito”. In poche parole, lei non soffriva abbastanza (sarà perché lui non la menava abbastanza, quella stramaledetta energumena?).

Inoltre “i fatti “incriminati” – prosegue la Cassazione – “appaiono risolversi in alcuni limitati episodi di ingiurie, minacce e percosse nell’arco di tre anni. “Tanto più che la condizione psicologica della moglie per nulla intimorita dal comportamento del marito, era solo quella di una persona scossa, esasperata, molto carica emotivamente”.

La condanna a 8 mesi è stata annullata “perché il fatto non sussiste“. Troppo gagliarda, la ragazza.
Negazionisti, scatenatevi!

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