Mario Monti da presepe a Napoli, San Gregorio Armeno

La prima volta di Pierferdinando Casini -quello che “dopo Monti c’è solo Monti”- fu nel 1983. Sta a Palazzo da trent’anni.

Diversamente da Casini, il premier Monti non pare convinto di incarnare l’unica chance per il governo della nazione-ci sarà pure, dice, “un leader in grado di guidare il Paese”- anche se c’è sempre qualche chiaroscuro, nelle sue dichiarazioni, che autorizza la speranza dei “montisti”: non solo Casini, ma una cospicua parte del Pd, e pure Renzi, e poi Merkel, e chissà quanti altri. Il premier Monti incarna piuttosto una bizzarra specie di politico: non solo perché non è mai stato eletto, non solo perché è lì come super-tecnico, non solo perché parla un inglese fluente, o perché in Europa non viene preso a pomodori, ma anche per il fatto di concepirsi a termine: un annetto e mezzo, non di più, così dice, anche se uno spiraglio resta sempre schiuso.

Poniamo il caso che sia davvero così, che non intenda riassumere la premiership, né tanto meno candidarsi, né dare vita a partito. Strano, in effetti, perché la politica è davvero una droga, ci resti sotto in men che non si dica, e quelli che ne restano fuori fanno una fatica orribile a disintossicarsi.

Ma mettiamo che il professor Monti abbia davvero altri programmi. Be’, sarebbe un animale stranissimo, il capostipite di una nuova specie di politici: i politici “a tempo”, consumare entro e non oltre la primavera del 2013.

Sarà anche demagogia, sarà anche populismo, ma questa faccenda di proporre un numero limitato di mandati è sempre stato un “must” di buona parte delle formazioni politiche che si sono presentate come alternativa al vecchio, a quella che da qualche tempo viene definita “casta”. E’ stato così per le Liste Verdi, storia che conosco bene: dopo un po’ dovevi “ruotare”. Almeno all’inizio. E’ così per il Movimento 5 Stelle. Altri hanno in statuto il numero massimo di mandati (non l’Udc, a quanto pare), con sempre ampia possibilità di deroga. Oggi il politico a tempo è apprezzatissimo dai cittadini.

Secondo altri punti di vista, invece, la politica è una professione, e una professione molto complessa, e non si devono porre limiti alla provvidenza e alla competenza accumulata.

Vorrei sapere che cosa ne pensate, please.

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