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Leggo sul Corriere dei candidati Pdl del Lazio rimasti fregati per la non-ammissione della lista. Gente che aveva già speso cifre pazzesche per l’autopromozione, decine di migliaia di euro, e che ora ipotizza addirittura una richiesta di risarcimento. Mi impressiona sempre molto che qualcuno -anzi, molti- investa tanti soldi per essere eletto. Un investimento prevede per definizione di essere fruttuoso, e lo stipendio da consigliere regionale, per quanto interessante, non lo giustifica. C’è qualcos’altro, quindi, che lo giustifica: probabilmente la speranza di fare buoni affari personali con quella carica.

Viviamo in un paese in cui va specificato per legge che chi ha avuto condanne non deve candidarsi. Quindi non vorrei sembrare troppo ingenua dicendo che a fare la politica ci si dovrebbe andare per passione politica, e non per fare affari. L’arricchimento dovrebbe essere su un altro piano. Per questo io non voterei mai per un candidato che investe cifre spropositate in manifesti e santini, e invito tutti a fare lo stesso. A meno che non sia in grado di dimostrare che la propaganda è il frutto sincero ed entusiasta di chi lo sostiene e spera in lui. Non comitati d’affari, ma gente convinta che quel candidato una volta eletto saprà fare bene per il maggior numero.

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