carmela mazzarelli, vittima di un oscuro agguato

 

Ieri, 30 gennaio, sulla pagina Facebook di Francesca Terzoni, candidata del Pd nelle liste per la Camera a Milano, leggo quanto segue:

Verso le 18 di ieri sera (29 gennaio, ndr) da un furgone che rallentava sulla rotonda nei pressi del Forum di Assago, è partita una scarica di mitra contro l’auto con a bordo una mia cara amica e compagna del PD e una giornalista (corrispondente per il sud ovest). La mia amica (…) è sempre stata in prima fila nella lotta antimafia, denunciando anche distorsioni nei comuni dove è stata consigliera comunale o anche solo militante. Ciò che davvero mi spezza il cuore, è che il mio partito – nonostante lei abbia sempre coinvolto il segretario provinciale informandolo di tutto, abbia deciso di non rinnovarle la tessera per il “disturbo”, anche di immagine, che lei avrebbe arrecato. Sono molto arrabbiata“.

La giornalista è Francesca Santolini, cronista del Giorno. Si occupa di criminalità e traffico di droga e recentemente ha scritto sugli sgomberi di campi rom. L'”amica e compagna del Pd” è Carmela Mazzarelli, vicepresidente del Pd in provincia di Milano, ex-consigliera a Buccinasco (detta la “Platì del Nord”), da sempre attenta agli intrecci tra politica e ‘ndrangheta, e recentemente oppostasi alla candidatura della collega di partito Bruna Brembilla, indagata (e poi archiviata) per supposti rapporti con le cosche.

Il mitra che ha sparato da un camioncino Ducato affiancatosi all’auto delle due donne era ad aria compressa, pallini di plastica, che tuttavia hanno lasciato evidenti segni sul vetro del finestrino: se fosse stato aperto, avrebbero potuto fare male. Al momento l’ipotesi più accreditata dagli investigatori, anche se la zona è ad alta densità mafiosa, è quella di una bravata.

 

Parlo con Carmela Mazzarelli. E’ ancora scossa.

“Continuo a rivedere la scena”, dice. “Il Ducato ha fatto in modo di affiancarci sulla destra e ha rallentato. Io ho guardato, ma a quel punto ho visto solo la canna del mitra poggiata sul vetro del finestrino abbassato. La cosa è stata studiata, non aveva affatto l’aria di una goliardata“.

E a chi ha pensato?

“A nessuno in particolare. Ma non ho potuto non pensare alla mia attività politica negli ultimi anni. La mia vita privata è assolutamente serena, piena di belle persone”.

E la politica, invece?

“Ho sempre lavorato per la buona politica, facendo battaglie sia contro il centrodestra sia contro il centrosinistra. Sempre dalla parte dei cittadini. Io sono di sinistra da quando sono nata. Ho 54 anni, andavo in sezione con mio padre che ero ancora una bambina. Sono stata consigliera comunale a Buccinasco dal 2007 al 2011, quando hanno arrestato il sindaco di centrodestra Loris Cereda per corruzione e falso in atto pubblico. Ho fatto quello che dovrebbe fare ogni amministratore pubblico: ho studiato gli atti, ho cercato di capire quello che non era chiaro, ho fatto interpellanze senza mai guardare da che parte arrivavano i problemi. Se il precedente sindaco di centrosinistra Maurizio Carbonera e il capo della sua commissione urbanistica vanno a pranzo con personaggi legati alle cosche di Buccinasco, io voglio capire, perché resto convinta che un primo cittadino non può permettersi certe frequentazioni. E’ di lì che sono cominciati i miei problemi nel partito, dal fatto che continuavo a fare domande”.

Poi c’è stata la questione di Bruna Brembilla

“Lei attualmente è consigliera provinciale ed era stata sindaco a Cesano Boscone. Avevo letto sul Fatto di sue relazioni con certa gente che tra l’altro avrebbe dovuto procurare voti per una sua amica. Quando ho sentito che si sarebbe dovuta candidare alla Camera ho dato battaglia: lei deve chiarire chi sono questi personaggi con cui è in relazione, deve dimettersi dal consiglio provinciale e dalla gestione del Parco agricolo Sud Milano. Del resto lo stesso presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano, David Gentili, aveva espresso la sua preoccupazione: Le notizie in merito al comportamento tenuto da Brembilla e contenute negli atti di indagine sono tali che ho chiesto al comitato dei garanti, come prescrive il Codice etico del Pd, di verificare se possano condizionare l’attività del partito o lederne l’immagine pubblica e quindi se sia opportuno candidarla al Parlamento”.”.

Nel frattempo Brembilla ha ritirato la sua candidatura.

“E dalla vicesindaca di Cesano, Lilia Di Giuseppe, cara amica di Brembilla, ho ricevuto email come quella che segue: “Un augurio di cuore a Carmela e a tutte/i quelli che come lei  pretendono di mettersi al di là e al di sopra della magistratura: di giustizialisti ne è piena la cronaca… spesso anche di come sono finiti giustiziati“.

Giustiziati???

“Come vede non sono molto popolare nel mio partito. Sempre più isolata, ho comunque cercato di partecipare alla primarie per la scelta del sindaco di Buccinasco alle ultime amministrative, a fine 2011. A patto, avevo chiesto, che il partito garantisse rinnovamento e discontinuità. Quando ho visto che queste condizioni non c’erano, ho ritirato la mia candidatura. A quel punto l’isolamento è stato pressoché completo”.

Mi dice di questa storia della tessera non rinnovata?

“A marzo 2012 chiedo il rinnovo, e il segretario del Pd di Buccinasco, David Arboit, mi risponde con un sms in cui spiega che prima “c’è da fare una lunga chiacchierata“. Io questa “lunga chiacchierata” non l’ho voluta fare. Quindi mi ritrovo in questa situazione paradossale: sono vicepresidente del Pd provinciale (il presidente è Ezio Casati), ma senza tessera. Credo sia un caso unico”.

E allora cos’ha fatto?

“I garanti del Pd di Buccinasco mi volevano espellere dal partito. Mi sono rivolta ai garanti provinciali. C’è stato un incontro a fine settembre: Arboit ha accennato al fatto che io avevo danneggiato l’immagine del partito. Alla fine i garanti hanno ingiunto ad Arboit di rinnovarmi la tessera, riservandosi “se mai in seguito, dopo eventuale esplicita documentata e sintetica denuncia e relativa verifica, la possibilità di chiedere la restituzione della medesima“. I garanti fanno cenno anche a “pagamenti delle quote a cui finora si è sottratta“. Ma io ho sempre pagato tutto, regolarmente. E non accetto una tessera sottoposta a condizioni. Vado avanti. Voglio giustizia, dentro e fuori dal Pd”.

Che conclusioni politiche trae dalla vicenda?

“Che nel Pd chi rompe le scatole non è gradito. O forse le battaglie che io conduco sono ritenute irrilevanti. Ma il Pd è fatto di tante persone diverse. Non mi è mai mancato, per esempio, l‘appoggio di David Gentili, di Nando Dalla Chiesa (autore del libro “Buccinasco. La ‘ndrangheta al Nord”, che il vicesindaco della cittadina ha definito un “isterico sfogo”)  di Pierfrancesco Majorino, dell’attuale vicesindaca di Milano Ada Lucia De Cesaris. Quanto alle conclusioni umane: oggi ho solo voglia di andarmene di qui. Voglio tornare in Lucania, la mia terra. Non voglio più dover dire ai miei figli di tenere nascosto che sono figli miei: questo dovrebbe capitare alle persone per male, non a quelle per bene”.

Ieri, per la prima volta, il Pd ha espresso a Carmela Mazzarelli la sua solidarietà, senza se e senza ma.

Forse è tardi. Senz’altro è troppo poco.

 

 

 

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