Una lettrice, Luisella, mi scrive questo

“Ho appena letto l’articolo: Aung San Suu Kyi  torna a Oxford e il figlio maggiore non è andato a vederla.
Io ritengo che la scelta che ha fatto questa signora sia certamente encomiabile, però condivido l’atteggiamento del figlio.
Non credo ci siano ragioni ideali superiori alle responsabilità che si hanno verso i propri figli. Abbandonare un figlio adolescente e un altro ancora piu piccolo con la prospettiva di non incontrarli per anni penso sia una scelta devastante e aberrante.
La stessa scelta venne fatta anni orsono da una signora madre di non so quanti figli che colpita da tumore in gravidanza decise di non
curarsi per far nascere il bambino e quindi  morì e venne proclamata beata!!
Ma che scelta è?  e i figli che rimangono senza mamma come potranno accettare serenamente questa scelta? A me pare   soprattutto egoismo. Mi pare che millantando ideali altissimi si voglia in fondo privilegiare il proprio ideale, la propria convinzione religiosa e quindi il proprio individualismo  a scapito del benessere dei figli“.

Anch’io, come tutte le donne, credo, leggendo la biografia di Aung sono rimasta colpita da questo aspetto della vicenda: che cosa avrei fatto al suo posto? mi sono chiesta. Non so. E non so giudicarla. Posso solo dire che di fronte a una madre che in nome di ideali superiori “tradisce” l’ideale materno proviamo tutti il freddo dell’abbandono, risentiamo la paura che deve averci attanagliato quando eravamo inermi nelle braccia della madre, totalmente dipendenti da lei. Ci identifichiamo con i figli di quella Grande Madre, che per se stessi non l’hanno avuta. Ma da donne possiamo anche identificarci con lei che “abbandona”, che risponde a una chiamata ben più grande di quella dei figli che chiedono accudimento.

Tutte e tutti abbiamo preteso, a volte perfino da adulti, di stare saldamente al centro della vita della madre. Al padre abbiamo concesso margini di manovra ben più ampi. Conosco molti comunissimi uomini in carriera che sono padri molto mediocri, indifferenti, assenti. Nessuno li giudica per questo. L’insufficienza paterna non getta ombre sul valore di un uomo. E’ giusto che capiti, quando si giudica il valore di una donna?

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