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Accidenti. Questi sviluppi della vicenda Feltri-Boffo-Avvenire sono degni del peggiore Dan Brown, scrittore che peraltro non piace affatto al Vaticano. Come avrete letto, Vittorio Feltri sostiene di essere stato imbeccato e imbrogliato riguardo al collega Dino Boffo da “una personalità della Chiesa di cui ci si deve fidare istituzionalmente“. La velina gli sarebbe arrivata direttamente dalla gendarmeria del Vaticano. Pare anche che il direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian si sia attivato telefonicamente per avvalorare le informazioni. A meno che non si tratti di una contromanovra per decapitare, oltre ai vertici di Avvenire, anche quelli di Osservatore Romano.

Tutto quanto -veline, guardie svizzere e via dicendo- va a comporre un plot alquanto grottesco. Se fossi l’editor di uno scrittore di gialli ecclesiastici, gli suggerirei di inventarsi qualcosa di meglio.

Ieri Feltri e Boffo hanno pranzato da “Berti”, onesta cucina milanese e gradevole giardino estivo. Il tavolo era tra i più in vista.