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valerio onida

Politica Giugno 6, 2013

Altri “saggi”: signori, non ci siamo

Tutti sappiamo che quando vuoi davvero fare una cosa, la fai. Non hai bisogno di un’infinità di mediazioni. E se vuoi cambiare la legge elettorale, se vuoi passare dal bicameralismo a una camera sola, etc. etc., lì nelle nostre istituzioni rappresentative c’è già abbastanza gente per farlo, senza necessità di organismi ulteriori e pletorici. Basta la volontà politica.

Puoi mettere in piedi qualunque organismo e meccanismo per realizzare qualunque cosa. Ma se invece di quella cosa ne vuoi un’altra, o non ne vuoi nessuna, difficilmente arriverai a un risultato.

L’organismo dei 35 saggi più un’altra trentina di annessi per realizzare le riforme costituzionali, “esternalizzando” in qualche modo il servizio come si fa in tante aziende, o anche assumendo dei “badanti” per i nostri parlamentari minorenni, sembra solo un modo “per prendere tempo”, o anche per perderlo, come dichiarò Valerio Onida, già membro del primo comitato dei 10 saggi, e ora anche dei 35: a quanto pare, che sia utile o del tutto inutile ricoprirlo, anche al ruolo di saggio non si rinuncia volentieri. E sembra anche un modo per malcelare una evidente mancanza di volontà politica.

Perché poi alla fine di quello che dicono i saggi alla politica importa poco o niente: i 10 saggi di Napolitano erano contro l’elezione diretta del capo dello stato e per il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti. E come si è visto, si va in tutt’altra direzione.

Ma la politica di queste questioni da saggi non ne vuole proprio sapere: l’altro giorno il neosegretario del Pd Epifani l’ha proprio detto, meglio tenersi fuori “dalla mischia del dibattito sulle riforme”.

Il simbolico di tutta questa “saggezza” collaterale è abbastanza disastroso. E sembra dire: a) che quelli che sono stati eletti, e che noi paghiamo, non sono abbastanza saggi né hanno studiato a sufficienza per cavarsela da soli in questo compito politico: e allora viene da chiedersi perché diavolo abbiano voluto farsi eleggere b) che noi cittadini non siamo saggi per niente, avendo mandato in Parlamento gente così poco saggia c) che anche le donne sono sagge, sì, ma molto meno degli uomini: per l’esattezza, si contano in media circa 3 donne sagge ogni 7 maschi.

In sintesi, il risultato di tutto questo proliferare di saggezza è una crescita ulteriore del dubbio sull’effettiva utilità delle istituzioni rappresentative.

Anche perché per le riforme vere, quelle di cui abbiamo seriamente urgenza, basterebbe applicare sul serio la Costituzione, anziché lambiccarsi su come riformarla. Lì c’è già scritto tutto quello che si dovrebbe fare.

Qualche esempio: art. 9 la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione (e invece perdiamo 250 mila ettari di suolo ogni anno). Art. 13: è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà: vedi infatti la sentenza sul caso Cucchi. Art. 31: la Repubblica protegge la maternita’, l’infanzia e la gioventù: tipo le dimissioni in bianco. Art. 38: ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale (oggi lo chiameremmo reddito minimo di cittadinanza). Art. 54: i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore (sì, ciao). Art. 81: lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio (a proposito di debito pubblico).

Le indicazioni del Costituenti ci darebbero da lavorare per un’intera legislatura. Altro che saggi.

 

 

 

Politica, questione maschile Aprile 5, 2013

Bambinoni

Dunque, mettiamo il caso: oggi mi telefona, che so io, Adriano Celentano. Io non lo conosco, non ci siamo mai parlati. Ma non dubito affatto che sia lui, nemmeno per un istante. Gli chiedo come sta Claudia, e poi gli spiffero tutti i fatti miei: mi capita questo, penso quello e quell’altro, il Tale è così, il Talaltro cosà. E quella faccenda? Guarda Adriano, è del tutto inutile.

L’atroce gaffe del professor Valerio Onida, saggio tra i saggi –ieri gli ha telefonato una pseudo-Margherita Hack per dirgli che questa cosa dei saggi le pare “una bischerata”, e lui ha convenuto: sì, è una cosa inutile, “serve a coprire questo periodo di stallo“, Berlusconispera di avere qualche vantaggio o protezione“, “è anziano, speriamo che si decida a godersi la sua vecchiaia“, e invece lui che ha la sua stessa età due anni fa voleva fare il sindaco di Milano- a molte donne probabilmente fa pensare che quando la parata virile non tiene più, quando la monumentale messa in scena scricchiola, gli uomini sono proprio dei bambinoni che giocano, e tutto l’immenso castello messo in piedi in millenni di storia appare come un giocattolone sul punto di andare in frantumi. La sensazione che si stia giocando ai soldatini -bellissimo gioco, ci giocavo anch’io, intorno ai 6 anni, avevo anche due rare soldatine- è ricorrente e non confortevole.

A proposito di telefonate burla: mi viene in mente il grande Cesare Musatti, decano della nostra psicoanalisi. Lui sì, l’ho conosciuto, poco prima che ci lasciasse. E mi aveva detto che tra i privilegi della vecchiaia c’era quello di poter impunemente giocare. Lui per esempio adorava gli scherzi telefonici.

Intanto proprio questa mattina in qualche località segreta -anche qui, sembrano le avventure di Huckleberry Finn- il Movimento 5 Stelle incontra Beppe Grillo, deus ex machina, per rimettere a punto la linea (ma i dissidenti non partecipano). Mi permetterei, se posso, di far presente questo: nella vita associativa umana, quando è libera, le situazioni a dissenso-zero non esistono. C’è sempre qualcuno che scarta -per i più nobili, o anche per i più ignobili motivi-. Tanto vale quindi dare per certa l’esistenza del dissenso e provare a vedere se si trova qualche sistema meno grossolano del pugno sul tavolo per venire a una linea condivisa. Mi permetterei altresì di ricordare che nel suo “Manifesto per la soppressione dei partiti politici”, più volte menzionato da Grillo come fonte di ispirazione, Simone Weil dice che nella nuova situazione gli eletti si assocerebbero e si dissocerebbero secondo il gioco naturale e mobile delle affinità, e non dice affatto che dovrebbero muoversi intruppati e in blocco. Perché poi quello sarebbe un partito. Anzi, il peggiore dei partiti.

Cerchiamo di crescere. Tutti.

Politica Dicembre 11, 2010

SE NON SIETE DI MILANO, SALTATE PURE

Questa è una lettera destinata al candidato sindaco per il centrosinistra a Milano Giuliano Pisapia e ai suoi ex-competitor Stefano Boeri, Valerio Onida, Michele Sacerdoti. La riproduco qui. Potete sottoscriverla.

Cari Giuliano, Stefano, Valerio e Michele,

ci sarebbe piaciuto vedervi già subito dopo le primarie lavorare assieme per vincere le prossime elezioni.
Speriamo succederà presto, e per questo rivolgiamo a voi e alle persone e organizzazioni che vi sostengono questo appello.
L’esito delle elezioni crediamo dipenderà dal piano sul quale saranno giocate. Vi invitiamo a scegliere quello della unità, della concretezza,
della vicinanza ai bisogni e ai legittimi desideri delle persone.

Vogliamo non solo programmi e idee sulle cose da fare, che certo non mancano, ma anche dinamismo,  coraggio, generosità , lontananza da ogni settarismo o da perdenti tatticismi. Vi chiediamo quindi di dare rapidamente vita a una lista unitaria a sostegno del candidato sindaco Giuliano Pisapia,  che sappia essere adeguata espressione della società civile che vi sostiene.

Giacomo Bonelli


Donne e Uomini, Politica Novembre 2, 2010

CARE MILANESI, ECCO QUI

giuliano pisapia

stefano boeri

Ecco i programmi “per le donne” (diciamo così, per capirci), dei candidati alle primarie della coalizione di centrosinistra a Milano per l’elezione del sindaco.

Vado in ordine alfabetico: Boeri, Onida, Pisapia, e Sacerdoti.

STEFANO BOERI

DONNE E UOMINI PER UNA CITTA’ PIU’ FELICE

Una democrazia completa ha bisogno delle donne e del loro sguardo. La forbice tra una società sempre più femminile e una politica irriducibilmente maschile deve essere chiusa. Cominceremo a farlo qui, a Milano. Ho sempre lavorato con donne e uomini e lo farò a maggior ragione da sindaco, portando la ricchezza, la competenza e l’esperienza delle donne a governare la città insieme a me.

ECCO COME

VICESINDACA Preferisco chiamarla cosindaca. Una compagna di viaggio con cui condividere l’esperienza di governo della città.

50/50 Metà donne e metà uomini a ogni livello: liste, giunta, ruoli chiave dell’amministrazione, enti e società partecipate. Per garantire ovunque questo doppio sguardo.

ASCOLTO Dopo l’importante serata all’Elfo Puccini, dove ho incontrato le proposte di gruppi e singole cittadine, mantenimento di una linea d’ascolto permanente e diffusa aperta alle moltissime associazioni femminili, dalla cultura alla salute, dal volontariato alle buone pratiche di ogni tipo, che da sempre tengono in piedi la città.

Per raccogliere spunti e proposte di azione, tenendo gli occhi aperti sulla società reale.

Il primo gesto d’ascolto sarà sulle candidature femminili, subito dopo le primarie: indicazione di nomi per le liste e per le posizioni amministrative.

PER FARE COSA?

Il nostro impressionante ritardo storico può essere colmato da subito. Queste le prime cose che intendo realizzare. Molte delle proposte che leggerete nascono dalla serata all’Elfo Puccini e dall’ascolto già attivato.

LAVORO E VITA

Le donne ci insegnano a rendere più umana la dimensione del lavoro, avvicinandola sempre di più alla vita: primum vivere.

FLESSIBILITA’ E NUOVE TECNOLOGIE, a cominciare dalla macchina comunale, che diventerà un laboratorio virtuoso e trasparente di nuovi modelli di organizzazione del lavoro.

COMUNICAZIONE E FORMAZIONE Luoghi diffusi sul territorio di orientamento, relazione, scambio di informazioni, di contatto tra chi dà lavoro e chi lo cerca. E di formazione, con particolare riferimento alle nuove tecnologie.

MICROCREDITO E INCUBATORI per le imprese femminili

AZIENDE WOMEN FRIENDLY Segnalazione e collaborazione con aziende “amiche delle donne”.

APPALTI che favoriscono le imprese femminili e women friendly

SERVIZI ONLINE per ridurre lo spreco di tempo.

ORARI DELLA CITTA’ “Rivoluzione” oraria di servizi, scuole e asili, negozi, trasporti pubblici.

BAMBINI Non solo nidi, ma anche soluzioni su “misura”, flessibili e modulari. Formazione e controllo di micronidi –di condominio, aziendali, di quartiere- e tagesmutter. Formazione e albi di baby sitter, colf e badanti. Luoghi di socialità e ascolto per le neomamme.

PRECARIE Il sindaco può farsi parte attiva, insieme a sindacato ed economisti, per l’individuazione di nuove forme di contratto che, pur tenendo conto dei grandi cambiamenti in atto nel mercato del lavoro, individuino tutti i possibili dispositivi per assicurare una continuità lavorativa, nonché tutte le forme di garanzia indispensabili per un progetto di vita, diritto di tutte e di tutti.

CASA Il mio primo atto di sindaco: una campagna per riportare i giovani e le coppie ad abitare a Milano. Come? Con un’anagrafe degli appartamenti vuoti e un’agenzia che -in accordo con i proprietari- li offra in affitto a prezzi economici.

SALUTE E CURA

Per un’idea più femminile di cura, come prevenzione, relazione e consapevolezza. Il sindaco e la cosindaca possono fare molto, non solo con una buona politica ambientale, ma anche indirizzando le scelte delle ASL.

CAMPAGNE EDUCATIVE per una buona alimentazione, per la prevenzione e l’educazione sanitaria. Le donne sono i terminali sensibili, responsabili della salute delle famiglie.

LUOGHI di informazione e cura diffusi sul territorio. In particolare, creazione, implementazione e supporto delle strutture per anziani, disabili e malati psichiatrici.

SOCIALITA’ Luoghi di relazione, di scambio e di “buon vicinato” contro le patologie legate alla solitudine

SCUOLE Campagne di prevenzione e cura per bambini e giovani, con particolare riferimento ai disturbi dell’alimentazione, sempre più diffusi e precoci, alle droghe, al bullismo, alla vita sessuale.

IL CORPO DELLE DONNE

Contro una cultura ripugnante che riduce la donna a oggetto sessuale, incrementa i comportamenti violenti, svilisce l’amore, occulta le competenze e le eccellenze femminili.

PUBBLICITA’ Organismi di controllo contro le pubblicità sessiste. Vigilanza sulle affissioni. Campagna di comunicazione multimediale per stigmatizzare l’uso da audience del corpo femminile nella comunicazione tradizionale.

LEGGE Sostegno a iniziative giuridiche nazionali per una disciplina sul tema della comunicazione e della pubblicità sessista.

SCUOLE Promozione di campagne educative contro la riduzione a oggetto sessuale del corpo femminile e contro gli stereotipi umilianti. Per una maggior amicizia tra i sessi, e per un’idea di bellezza realistica e non degradante.

VIOLENZA Sostegno, promozione e valorizzazione di iniziative contro la violenza sessuale, le molestie, lo stalking. Assunzione della violenza sessuale come “questione maschile”: prevenzione e aiuto psicologico per i sex offender.

Infine un’idea che mi piacerebbe davvero molto:

abbinare a Expo 2015 la CANDIDATURA DI MILANO PER LA CONFERENZA MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE SULLA DONNA, le cui precedenti edizioni si sono tenute a Pechino (1995) e a New York (2005).

VALERIO ONIDA

Nel programma leggo questo:

“Servizi per la famiglia. Le donne rappresentano una risorsa importante per lo sviluppo sociale ed economico della città. Le donnesono le prime a pagare le difficoltà di conciliare il lavoro professionale con gli impegni familiari; il Comune può fare molto il Comune può fare molto per adeguare l’offerta di servizi di cura per bambini e anziani e promuovere la modifica degli orari di lavoro e dei servizi”. (non mi pare di aver visto altro: se sbaglio vi prego di correggere)

GIULIANO PISAPIA

MILANO AL FEMMINILE

Il Comune parte da se stesso: un esempio di percorso virtuoso per ripensare e indirizzare la città al femminile

Adozione della Analisi di Impatto rispetto al Genere delle politiche di governo della città e adozione del Bilancio di Genere, ristrutturando entrate e uscite per promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne, mettendo in luce le politiche di impatto sociale del Comune sulla vita dei cittadini e delle cittadine nella prospettiva di uno sviluppo umano e sociale paritario tra i generi.

Piano degli orari e tempi della città per conciliare lavoro, cure parentali, e tempo per se.

Presenza di donne nei ruoli di decisione delle politiche fondamentali del governo comunale (assessore al Bilancio, City manager, ecc) e nei consigli di amministrazione con deleghe esecutive delle aziende partecipate.

Rispetto dei principi DI democrazia paritaria e di rappresentanza attraverso azioni specifiche volte ad aumentare la presenza delle donne nel governo del Comune e del Consiglio comunale.

Pari opportunita’ all’accesso e all’avanzamento di carriera nell’amministrazione comunale.

Sistema premiante nelle gare d’appalto per le imprese virtuose nell’ambito della presenza di donne nelle loro organizzazioni in generale e nelle posizioni dirigenziali e apicali in particolare.

Azioni di sostegno e di formazione della cultura di genere attraverso azioni di promozione di campagne contro gli stereotipi di genere e contro pubblicità lesive della dignità delle donne attraverso l’istituzione del ‘Giurì cittadino’.

Prevenzione per contrastare la violenza e le molestie nei confronti delle donne attraverso l’educazione e la formazione sul rispetto reciproco tra uomini e donne; collaborazione con le agenzie, le associazioni e le iniziative  già presenti sul territorio; costituzione del Comune come parte civile in tutti i procedimenti penali inerenti violenze alle donne;  trasporti dedicati e parcheggi riservati per la sicurezza nelle ore sia diurne che serali; sistemi di soccorso nelle emergenze con avvisi via sms e geolocalizzazione.


MICHELE SACERDOTI

Scorrendo il programma non mi pare di avere letto voci specifiche. Anche qui, se mi sbaglio fatemelo sapere, grazie.

valerio onida

michele sacerdoti

Politica Settembre 20, 2010

CHI DEI TRE

E se oggi parlassimo, visto che ci siamo incartati nella sex war, delle amministrative di Milano, e delle primarie del Pd? Fra milanesi e non, ovvio. Magari i primi per entrare maggiormente nel merito delle tre candidature (Stefano Boeri, Valerio Onida, Giuliano Pisapia). E tutti gli altri, volendo, per dirci se e come “sentono” questa tornata elettorale. In breve, se credono che quello che capita a Milano possa pesare, e quanto, per il resto del paese.

Pronti? Via.