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Donne e Uomini, Politica Aprile 20, 2011

LA SQUADRA

Come vedete anche voi non-milanesi la campagna elettorale a Milano sta assumendo il rilievo nazionale che in effetti ha. E non da quando l’ha detto Silvio Berlusconi, ma fin dal principio, benché mi pare si sia esitato molto a capirlo, soprattutto a sinistra. Penso perciò di poter tediare. E dico questo: è pressoché certo che Letizia Moratti non vincerà al primo turno. La mobilitazione del centrodestra è straordinaria e per l’appunto nazionale, ma a toglierle voti c’è il Terzo Polo, e non solo.

Si sa che in genere al secondo turno la sinistra tiene le posizioni, mentre una quota di elettori di centrodestra non torna al voto. In quelle due settimane tra il 15 e il 29 maggio (wow! il giorno del mio compleanno!) ne vedremo di ogni, il calciomercato è uno scherzetto. Sarà lotta all’ultimo voto e con ogni mezzo. La contesa sarà soprattutto sui voti del Terzo polo e, a quanto pare, su quelli di Mattia Calise del Movimento CinqueStelle, che i bookmaker danno addirittura al 5 per cento. Calise non darà indicazioni di voto al secondo turno, anche se il centrosinistra dovrebbe avere maggiori chance di godere di quel significativo patrimonio. L’apparentamento tra centrosinistra e Terzo Polo è altissimamente improbabile. Una quota dei terzisti non voterà, un’altra quota, probabilmente importante, si lascerà tentare dalle concrete lusinghe del centrodestra: ma anche nel Terzo Polo gli umori antimorattiani sono molto forti, in particolare in area Fli, e che una quota di voti confluiscano su Pisapia è tutt’altro che inverosimile.

E come sia fa a prendere i voti di Cinquestelle e di parte del Terzo Polo? Io credo che la possibilità sia una sola: il 15 e il 16 si vota al primo turno, e il 17 Giuliano Pisapia presenta una squadra strepitosa, fatta di donne e uomini della cosiddetta società civile -quindi non gente nota solo ai partiti e ignota a chi va a votare- che la città riconosca immediatamente come competenti, capaci e in assoluto spirito di servizio, in grado di tentare gli elettori oltre ogni logica di schieramento, e quindi di catalizzare anche il consenso moderato. Ci sono un sacco di brave persone, in questa città, in cui i cittadini ripongono già la loro fiducia.

La strada è solo questa. Mi auguro quindi che in queste poche settimane che ci separano al voto si lavori principalmente su due questioni: come conquistare il voto degli indecisi, sempre più tentati dall’astensione (in particolare donne, avanguardia nella critica della politica), e quale squadra mettere insieme per opporre all’immane schieramento di mezzi e forze da parte del centrodestra l’energia gratuita della competenza, del merito e della generosità politica.

Anche i miracoli vanno aiutati.

Senza categoria Febbraio 24, 2011

CARO PRESIDENTE FINI…

Caro Presidente Fini,

io non sono un’elettrice di centrodestra, ma la domanda la faccio anche a lei: Berlusconi a parte, che ha tutti suoi ottimi motivi per voler vincere e stravincere dino all’ultimo respiro, c’è ancora qualcuno che abbia davvero voglia di vincere tra i protagonisti della politica italiana?

I dubbi che ho sul centrosinistra li covo anche sul nascente terzopolo. A Milano, per esempio, c’è da scegliere il vostro candidato sindaco. Il tira-e-molla va avanti da mesi: Albertini, Tabacci, Manfredi Palmeri… La scelta è tra questi ultimi, a quanto pare. Mi permetta di segnalarle una terza ipotesi. Una signora finiana della prima ora, che quindi immagino lei conosca benissimo, che in questo momento è una specie di eroina pop, sospinta dal vento in poppa di Affittopoli, di cui è regista e brillante protagonista.

La consigliera Barbara Ciabò, presidente della Commissione Casa e Demanio al Comune di Milano, è ardimentosa, ama la politica, ama soprattutto la città e non si ferma davanti a nessuno. E’ anche una mamma, ed è molto preoccupata per le questioni ambientali e per la salite dei cittadini, soprattutto, com’è giusto, per quella dei cittadini bambini. E si sente un po’ sola, come tutti quelli -tutte quelle, se permette- che combattono battaglie di principio. E poi è una donna, e mi risulta che lei sia uno dei pochissimi politici italiani che con le donne sa lavorare senza problemi. Anche un banale ragionamento di marketing politico condurrebbe a considerare l’ipotesi. Perché non capita, mi domando?

Lei potrebbe rispondermi di tenere conto della complicazione delle alchimie politiche. Mi rendo conto. Ma a volte ci sono cose irresistibili, che permettono di tagliar corto con i ragionierismi.

Detto da una che non ha alcun interesse ad aiutarla a vincere, o quanto meno a piazzarsi bene: a maggior ragione, provi a considerare il suggerimento.

barbara ciabò e manfredi palmeri