Eccola qui, la giunta Alemanno, sciolta oggi dal Tar. Ed ecco qui sotto la giunta della Regione Lombardia.

 

Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi presentati  dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali di Roma di Pd e Sel Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni e dalle consigliere di parità della provincia di Roma e della regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli contro l’insufficiente presenza di donne nell’esecutivo. Una sentenza formidabile, che esprime pienamente lo spirito del tempo, tagliando netto con la nostra politica misogina. Troppi uomini, nella nostra politica, un eccesso che fa male al Paese. Gli avvocati del Comune avevano chiesto ai giudici di respingere i ricorsi, sostenendo che in Giunta era stato garantito l’equilibrio tra presenze maschili e femminili (?) e che “è solo il sindaco a valutare, motivare e decidere, essendo la nomina della Giunta un atto che ha comunque implicazioni di carattere politico”. Se Dio vuole i giudici l’hanno vista diversamente.

La giunta Formigoni invece è ancora in piedi nonostante un analogo ricorso respinto qualche mese fa con la motivazione -in sostanza- che serve tempo per raggiungere un’equa rappresentanza di genere, e che siamo solo agli inizi.

Guardatele bene, queste due impresentabili squadre di governo. Se vi capiterà di rivederle fra qualche tempo -nemmeno troppo- stenterete a credere al fatto che una regione come la Lombardia e una città come Roma, come del resto la stragrande maggioranza del Paese, abbiano potuto essere governate così a lungo da club per soli uomini e da una politica tenacemente omosessuale e sessista. Guardatele e ci vedrete già il passato intollerabile di questo Paese, che in ogni modo ha precluso alle donne la possibilità di partecipare alla formazione delle pubbliche decisioni e al governo del bene comune con il loro sguardo differente.

Un passato che resiste oltre il suo tempo, ma che è ormai in scadenza. Non si farà più niente, senza le donne, senza la loro presenza massiccia e attiva, senza il loro sostegno, senza che le loro priorità, così vicine alla vita -la loro e quella di tutti- diventino programmi e riempiano le agende di governo.

Guardate queste foto e non votate più uomini come questi, che mostrano chiaramente di non volere e di non sapere ascoltare le donne, di non tenerle in nessun conto -salvo infilarne occasionalmente talune nei loro listini per fare un favore al loro capo-, di non provare il minimo disagio a essere circondati solo da maschi e che anzi, rivelano tutta la loro difficoltà a misurarsi con la differenza femminile.

Per la cronaca: il sindaco Alemanno cercherà di risolvere la grana infilando Rosella Sensi, già presidente della Roma calcio, nella sua giunta macha, con una succulenta delega per la promozione della citta’ in vista delle Olimpiadi 2020 . Le consigliere hanno già preannunciato che due donne su 13 non basterebbero comunque e che in tal caso presenterebbero un nuovo ricorso. Per quello che riguarda la giunta lombarda, il Consiglio di Stato è chiamato pronunciarsi sulla causa d’appello presentata dalle ricorrenti, tra cui Marilisa D’Amico e Ileana Alesso.