Il governo delle ri-larghe intese si re-incaglia sulla maledettissima Imu, e di riforma della legge elettorale (entro ottobre, aveva assicurato Letta) sostanzialmente non si parla già più. Napolitano ha chiarito che non ci rimanderà al voto con quell’obbrobrio anticostituzionale: ergo, l’obbrobrio funziona ottimamente da diga contro il rischio di scioglimento delle Camere e di nuove elezioni, e sarà fatto fuori, se lo sarà, solo all’ultimissimo minuto.

E’ chiaro anche a un bambino che i partiti non hanno alcun interesse a rinunciare al potere, scippato ai cittadini, di decidere chi entra in Parlamento. Potere che cercheranno almeno in parte di conservare anche con una nuova legge. C’è un’intera classe politica, veterani e miracolati, che rischia di perdere definitivamente il posto, compresa quella Anna Finocchiaro che diede del “prepotente” al suo compagno di partito Roberto Giachetti, il quale per cambiare il Porcellum intraprese vanamente uno sciopero della fame: fu lo stesso Pd a non sostenerlo. Ieri sera Roberto Giachetti (su Twitter @bobogiac) ha ricominciato a digiunare per quello stesso obiettivo (qui l’intervista al team di Report). Nonostante la procedura d’urgenza in Senato” ha spiegato “si è ancora fermi alle audizioni. Sul piano parlamentare le ho tentate tutte ma le mie iniziative sono risultate inefficaci”. Di nuovo l’ineffabile Finocchiaro: “Agitare bandierine senza misurarsi con la necessità di approvare una legge che sia condivisa il più possibile é un esercizio sterile”. Altri esponenti del Pd invece, dai candidati segretari Cuperlo e Civati, a Ermete Realacci e Michele Anzaldo, raccolgono l’invito non-violento di Giachetti a chiarire la posizione del partito e ad accelerare i tempi della riforma. Per il 31 ottobre Roberto Giachetti ha anche indetto in tutta Italia il ‘No porcellum day’.

L’abolizione del Porcellum avrebbe un grande valore sostanziale e anche simbolico, segnando insieme alla caduta di B. la definitiva chiusura di una fase politica. Poter scegliere chi rappresenta e governa il Paese è decisivo, anche se i cittadini sfiniti da mille problemi materiali potrebbero ritenere che le priorità siano ben altre. Di questa relativa disattenzione i partiti stanno largamente approfittando.

Cambiare la legge elettorale fa parte delle priorità. Stavolta Roberto Giachetti non va lasciato solo. Scrivete @bobogiac per sostenerlo.