Donne, è arrivato l’arrotino. E’ il momento dei primi bilanci, mie care, di questa campagna per le primarie a Milano. E anche se non siete milanesi, continuate a leggere. Perché sono le prove generali di quello che capiterà di qui a pochi mesi nel paese tutto.
E allora, donne, seguitemi. In particolare se siete elettrici del centrosinistra ( e il centrodestra, visto come ci tratta, se lo merita). E se siete cittadine del cs, dovete votare e fare votare alla primarie.
I programmi per le cittadine dei candidati alle primarie sono finalmente noti. Michele Sacerdoti non dice nulla. Valerio Onida (dal suo programma): “Servizi per la famiglia… per conciliare il lavoro professionale con gli impegni familiari… adeguare l’offerta di servizi di cura per bambini e anziani e promuovere la modifica degli orari di lavoro e dei servizi”.
E veniamo ai due principali competitor.
Giuliano Pisapia, traggo dal Corriere di oggi, dice “saranno le donne al centro del mio governo”. E come? “Sulla base delle competenze potrebbero gestire assessorati di grande spessore, come il bilancio e la cultura“. E poi “una parità completa di genere nella gestione delle spese di ogni assessorato“. (?)
Stefano Boeri (sintetizzando molto dal suo lungo programma che i giornali tacciono, chissà perché, visto che la notizia è fragorosa): una cosindaca e una suddivisione in 50/50,
donne-uomini a ogni livello. Lavoro: flessibilità, nuove tecnologie, formazione e microcredito per le imprese femminili. Più nidi ma non solo, anche soluzioni su “misura”. Nuovi orari per la città. Il corpo delle donne non è una merce: no a tv e pubblicità degradanti, sì a leggi e campagne antistereotipi e sostegno ai centri antiviolenza. Candidatura di Milano per la Conferenza Mondiale ONU sulla Donna nel 2015 insieme a EXPO.
Be’, oggettivamente non c’è gara.
P.S. Giuliano Pisapia definisce “preconcetta” l’idea del 50/50 (vedi Corriere.it). Strano: è questa l’idea che il “suo” amico Vendola ha applicato per la sua giunte in Puglia!