Milano non è Londra, e non è Parigi. La pur severa congestion charge londinese da noi sarebbe insufficiente, perché qui non c’è nessun vento a spazzare l’aria, il mare è lontano, gli inverni sono poco piovosi, stiamo nel bel mezzo di un’enorme conca e siamo una metropoli che produce, oltre a tutto il resto, una marea di variegati inquinanti.

Cari amici di altrove, ve lo dico ogni anno: aiuto, non respiriamo più. Pizzica il naso e la gola, il diaframma si blocca per autodifesa, passeggiare è impossibile, andare in bici significa fare il pieno di veleni. Senti che ti stai ammalando. Di smog si muore davvero.

L’auto a benzina e a gasolio è un lusso che a Milano non ci possiamo più pemettere. Le misure devono essere durissime e coraggiose, e non possono riguardare solo il centro storico, che qui è davvero piccolo. Pedonalizzazione del centro e isole pedonali estese in tutti i quartieri. Incentivi per miniauto elettriche. Multe salatissime, spaventose, per condomini e negozi super-riscaldati (c’è da sentirsi male per il caldo, in certi ambienti): è inverno, assurdo pretendere di stare in t-shirt, che la gente si infili un maglione. Creazione di polmoni verdi un po’ ovunque, piantumazione di tutte le aree piantumabili, gli alberi fanno un ottimo lavoro. Investimento di molte risorse sul trasporto pubblico. Taxi a tariffe accessibili.

Inutile continuare a rilevare il tasso di polveri, biossidi e tutto il resto. Non riusciamo a respirare, tanto basta. Le cose da fare sono queste, inutile girarci intorno.  E vanno fatte al più presto. Con il pugno di ferro.