Ricevo e pubblico:

“Cara Marina Terragni

scriviamo a te (come particolarmente attenta a tutti i temi che riguardano le donne) una lettera che rivolgiamo idealmente a tutta l’informazione, in particolare nell’ambito delle riviste femminili.

Ti chiediamo di aiutarci a portare a galla il grave problema della sessualizzazione dei bambini attraverso un tema, quello dei concorsi per baby-miss, che è ancora molto lontano dalla percezione conscia della gente: impossibile che simili follie all’americana si trasferiscano da noi!

Pia illusione… temiamo anzi che diventeranno molto familiari; del resto è un déjà vu: quanto c’è di peggio viene sempre importato senza scrupoli. E infatti ora – nonostante gli allarmi di pediatri e psicologi, nonostante gli studi scientifici che danno conto delle conseguenzequesti concorsi stanno conquistando anche l’Italia. Crescono dal basso, con kermesse regionali che, all’insaputa del grande pubblico, dal 2009 si sono moltiplicate al punto di coinvolgere migliaia di piccoli.

Divenuti ben saldi eccoli pronti per l’assalto alle televisioni nazionali: un business che non solo sfrutta commercialmente i bambini, ma toglie loro l’infanzia, alimenta una cultura pedofila e incrementa l’immagine più degradante della figura femminile. Che fare? è giusto stare a guardare?

Negli Usa, o in Australia, la piaga di questo business è talmente vasta che è ormai inattaccabile. Non si riuscì a combatterne le abominevoli competizioni nemmeno dopo la tragica fine di JonBénet, la più famosa e adorata fra tutte le mini-miss, abusata e seviziata a morte a soli 6 anni. Ma da chi? più del criminale che l’ha distrutta fisicamente, l’hanno uccisa quello star system che ne aveva fatto un oggetto di morbosa attenzione per pedofili, e i politici complici, oltre a genitori irresponsabili e spietati.

In Europa, però, possiamo ancora respingerli: cosa che ha fatto la Francia, mettendoli fuori legge in settembre. Se ci sono riusciti i francesi, possiamo farlo anche noi. Per questo abbiamo lanciato anche una petizione al Garante per l’Infanzia:

https://avaaz.org/it/petition/Fermiamo_il_mercato_dei_bambini/

perché promuova una adeguata pressione politica per fare lo stesso anche in Italia (qui uno spot sul problema)

Ci dai una mano?

Grazie!

La Rete delle reti femminili“.

Pubblico e firmo. Aggiungo che anche Youtube è pieno di filmati di bambini sfruttati commercialmente. Un mondo in cui si sbranano i cuccioli è prossimo alla sua fine. E noi vogliamo che questo vecchio mondo duri ancora per un bel po’.