L’illuminato ministro Roberto Calderoli si oppone alla proposta del sottosegretario Giovanardi, il quale suggerisce una sanatoria di fatto per le 500 mila badanti in opera clandestinamente nel nostro paese, messe a rischio dalle nuove norme del pacchetto sicurezza. Non si dovrebbe fare politica in questo modo, facendo la legge e gabbando immediatamente il santo. Ci si dovrebbe pensare prima. Ma tant’è, sempre meglio che niente. La verità e il buon senso suggeriscono che senza queste signore che ci danno una mano, alcuni milioni di cittadini sarebbero in guai seri. E nei fatti le forze dell’ordine hanno sempre applicato una grande tolleranza nei loro confronti. Ma non è questo che volevo dire qui.

Il ministro Calderoli dice a un certo punto che molte di queste signore, altro che badanti, sono prostitute. Ora, in generale, ma anche in particolare, visto le cose che stanno capitando in questo paese sul fronte escort -è il nuovo nome politicamente corretto delle squillo-, a me non pare più tollerabile che un uomo, com’è il ministro, parli di prostituzione senza chiamarsi in causa. Con ciò non voglio affatto dire che il ministro usufruisca del servizio, non mi permetterei mai, per quanto non di rado capiti anche ai politici. Voglio solo dire che un uomo, anche un ministro, dovrebbe sempre tenere ben presente che per ogni prostituta ci sono centinaia e forse migliaia di maschi paganti. Che la faccenda, più che alle donne, attiene alla sessualità maschile, cosa che in nessuna circostanza può essere dimenticata. Che nominando la prostituzione, un uomo, specie se ministro, dovrebbe sempre completare il discorso nominando il sesso da cui sta parlando. Sesso che ha ancora bisogno di sfruttare l’altro.

p.s. In suo onore, scrivo tutto in verde.