E’ quasi rivoluzione in Iran. Barack Obama ha duramente commentato la repressione contro l’opposizione iraniana, chiedendo al regime di rispettare i diritti del popolo. Gli Usa, ha aggiunto, sono schierati con chi cerca di ottenere il rispetto dei propri diritti civili.  Ieri ci sono stati nuovi scontri nel centro di Teheran, con la polizia che ha sparato lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Le stazioni della metropolitana nel centro della capitale sono state chiuse e le forze di sicurezza hanno preso posizione davanti alla sede dell’agenzia di stampa ufficiale Irna. Il bilancio delle manifestazioni di domenica è stato di oltre 15 morti. Tra le vittime c’è anche un nipote del leader riformista Mir Hossein Mousavi. Ali Habibi Mousavi sarebbe stato ucciso da un proiettile nella schiena, sparato dalle forze di sicurezza, che negano però di aver fatto fuoco. Intanto la famiglia del ragazzo ha denunciato la scomparsa del suo corpo. Ebrahim Yazdi, ex vicepremier e una delle voci critiche del regime, e due collaboratori  dell’ex presidente riformista Mohammad Khatami sono stati arrestati.

Teniamo gli occhi fissi sull’Iran, quei ragazzi cercano in ogni modo il nostro sguardo. Pensando a Neda.

Ed ecco le dichiarazioni di Marjane Satrapi, straordinaria artista iraniana (Persepolis) al Parlamento Europeo la primavera scorsa, subito dopo le elezioni in Iran:

Nous sommes ici pour demander à la communauté internationale de ne pas reconnaître la légitimité de M. Ahmadinejad comme président. Le peuple iranien veut que la communauté internationale attende qu’il lui présente son vrai président“, Mir Hossein Moussavi. “Ce qui s’est passé en Iran n’est même pas une fraude, c’est un coup d’Etat“.

Brandissant un papier qu’elle a présenté comme un document du ministère iranien de l’Intérieur, elle a assuré que juste avant l’annonce de la victoire de M. Ahmadinejad, M. Moussavi ressortait vainqueur du décompte des suffrages.

Ce papier “dit le nombre de votes de M. Moussavi, 19.075.723 voix, de (Mehdi) Karoubi 13.387.104, et de M. Ahmadinejad 5.698.000 votes: c’est tout. C’est 12% des voix, pas 62%“, a-t-elle martelé.

Reconnaître la légitimité de M. Ahmadinejad signifierait ne pas reconnaître la légitimité du peuple iranien. Nous avons besoin que vous souteniez le mouvement démocratique du peuple iranien qui veut vivre en paix, être capable de rêver et de définir sa place comme une grande nation au sein de la communauté internationale“, a ajouté Mme Satrapi.