Come vedete anche voi non-milanesi la campagna elettorale a Milano sta assumendo il rilievo nazionale che in effetti ha. E non da quando l’ha detto Silvio Berlusconi, ma fin dal principio, benché mi pare si sia esitato molto a capirlo, soprattutto a sinistra. Penso perciò di poter tediare. E dico questo: è pressoché certo che Letizia Moratti non vincerà al primo turno. La mobilitazione del centrodestra è straordinaria e per l’appunto nazionale, ma a toglierle voti c’è il Terzo Polo, e non solo.

Si sa che in genere al secondo turno la sinistra tiene le posizioni, mentre una quota di elettori di centrodestra non torna al voto. In quelle due settimane tra il 15 e il 29 maggio (wow! il giorno del mio compleanno!) ne vedremo di ogni, il calciomercato è uno scherzetto. Sarà lotta all’ultimo voto e con ogni mezzo. La contesa sarà soprattutto sui voti del Terzo polo e, a quanto pare, su quelli di Mattia Calise del Movimento CinqueStelle, che i bookmaker danno addirittura al 5 per cento. Calise non darà indicazioni di voto al secondo turno, anche se il centrosinistra dovrebbe avere maggiori chance di godere di quel significativo patrimonio. L’apparentamento tra centrosinistra e Terzo Polo è altissimamente improbabile. Una quota dei terzisti non voterà, un’altra quota, probabilmente importante, si lascerà tentare dalle concrete lusinghe del centrodestra: ma anche nel Terzo Polo gli umori antimorattiani sono molto forti, in particolare in area Fli, e che una quota di voti confluiscano su Pisapia è tutt’altro che inverosimile.

E come sia fa a prendere i voti di Cinquestelle e di parte del Terzo Polo? Io credo che la possibilità sia una sola: il 15 e il 16 si vota al primo turno, e il 17 Giuliano Pisapia presenta una squadra strepitosa, fatta di donne e uomini della cosiddetta società civile -quindi non gente nota solo ai partiti e ignota a chi va a votare- che la città riconosca immediatamente come competenti, capaci e in assoluto spirito di servizio, in grado di tentare gli elettori oltre ogni logica di schieramento, e quindi di catalizzare anche il consenso moderato. Ci sono un sacco di brave persone, in questa città, in cui i cittadini ripongono già la loro fiducia.

La strada è solo questa. Mi auguro quindi che in queste poche settimane che ci separano al voto si lavori principalmente su due questioni: come conquistare il voto degli indecisi, sempre più tentati dall’astensione (in particolare donne, avanguardia nella critica della politica), e quale squadra mettere insieme per opporre all’immane schieramento di mezzi e forze da parte del centrodestra l’energia gratuita della competenza, del merito e della generosità politica.

Anche i miracoli vanno aiutati.