«L’ho strangolata con una cordicella mentre era di spalle e ho abusato di lei dopo che era già morta». È la confessione di Michele Misseri, che ha ammesso di avere ucciso la nipote Sarah Scazzi. L’omicidio sarebbe avenuto il 26 agosto nel garage della casa dell’uomo. Prima di occultare il cadavere gettandolo in un pozzo, l’assassino ha denudato la ragazza e poi ha bruciato i suoi vestiti. Misseri, 54 anni,  l’ha strangolata dopo aver perso la testa forse per il rifiuto opposto dalla ragazza alle sue avance. Il corpo di Sarah è stato poi gettato in un pozzo pieno d’acqua in un podere dello stesso zio tra Avetrana e Nardò. 

La ragazzina, prima del triste epilogo, avrebbe cercato aiuto dalla cugina Sabrina, figlia dell’uomo, con la quale il giorno prima proprio per questo motivo avrebbe avuto un violento litigio. Misseri il giorno della scomparsa di Sarah l’aveva avvicinata ancora, ma stavolta per redarguirla e costringerla a non rivelare a nessuno le sue attenzioni morbose.

Insomma, quest’uomo, padre a sua volta di una ragazza, ha preso la figlia di sua sorella, una delle bambine di casa, l’ha ammazzata e poi se l’è scopata, morta. Doveva farlo, a tutti i costi. Poi ha ricominciato tranquillamente a vivere. Probabilmente ha mostrato di condividere la disperazione della sorella. Nella foto qui lo vedete sorridente che risponde ai giornalisti. Da quello che si sa, Misseri non è un pazzo.

C’è qualcuno che può spiegarmi perché, per un uomo, un’ejaculazione, e il senso del possesso, possono essere più importanti della vita di una nipote, diventata donna da poco? E della vita di sua sorella, di sua figlia, di sua moglie, di sua madre, se è ancora al mondo, e del padre di Sarah, e degli altri uomini di casa, tutta gente che da oggi non vivrà più? Qualcuno può dirci qualcosa di questo orribile mistero della sessualità maschile?