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legge del sesso dell’addio

Donne e Uomini, Politica Aprile 27, 2012

L'ultima sveltina

Io non ci credo. Non ce la faccio. Dio della Pietà, fai che sia uno scherzo.

Con questa speranza, la racconto tutta al condizionale.

In Egitto il Consiglio nazionale della donna (NCW) avrebbe dovuto scrivere una lettera al Parlamento per protestare contro un progetto di legge che consentirebbe ai mariti di avere rapporti sessuali con la moglie fino a 6 ore dopo il decesso. Però (sic!) solo tra coppie sposate. Si chiamerebbe “legge del sesso dell’addio”.

L’ideona della legge sarebbe nata in seguito alla fatwa di un “religioso” marocchino, Abdul-Bari Zamzami, secondo il quale il legame matrimoniale non finisce con la morte di uno dei due coniugi. Aveva comunque precisato che anche le donne avrebbero dovuto poter godere delle gioie del sesso con il loro marito dopo il suo decesso. Insomma, più che altro lo farebbero per noi.

Dunque, immaginate la scena: parenti e amici che con discrezione lasciano solo il marito e la sposa defunta per consentire loro un po’ di intimità. Lui che -scusate la brutalità- si sbatte la morta, che ovviamente ne sarebbe felicissima, se non fosse che è morta. Ma forse anche in vita il sesso fra loro è stato così: lui che la sbatte, e lei come morta. E come potrebbe mai essere il sesso, del resto, con un uomo capace di penetrarti in pieno rigor mortis?

Lui che riafferma i suoi diritti maritali perfino di fronte alla morte: e una volta sei stanca, una volta hai mal di testa, una volta sei morta, insomma ora basta! E del resto se quello che tu desideri non conta nulla, se tu sei mero oggetto, il fatto che tu sia un oggetto morto non cambia poi di molto le cose. Un po’ morta lo eri già da viva, preferibilmente imbozzolata in un sudario di rayon.

Ma c’è ben di più: c’è l’amore per la morte, che è ben più della necrofilia, che è sentimento fondativo in opposizione all’amore per nascita. Definitiva cancellazione della nascita.

Insomma, questa sveltina con la morta meriterebbe un trattatello.

E’ l’osceno del patriarcato che muore, e che sbatte i suoi ultimi terribili colpi di coda.

Che sia una storia vera o una bufala, lo verificheremo nelle prossime ore -ma al momento solo verifiche, provate a googlare egyptian women ncw- dopo la caduta di Mubarak, gli attacchi ai diritti delle donne in Egitto si sono moltiplicati. Tra le altre misure che il Governo vuole introdurre vi sono discriminazioni nell’accesso all’educazione e la legalizzazione del matrimonio delle ragazze già dai 14 anni.

Come si faccia a starsene al sole a Sharm el Sheik sapendo che alle donne in quel Paese sono inflitte simili sofferenze, io non lo so. Smettiamola di andare in vacanza in Egitto, è il minimo che possiamo fare.

 

Donne e Uomini, Politica Aprile 27, 2012

L’ultima sveltina

Io non ci credo. Non ce la faccio. Dio della Pietà, fai che sia uno scherzo.

Con questa speranza, la racconto tutta al condizionale.

In Egitto il Consiglio nazionale della donna (NCW) avrebbe dovuto scrivere una lettera al Parlamento per protestare contro un progetto di legge che consentirebbe ai mariti di avere rapporti sessuali con la moglie fino a 6 ore dopo il decesso. Però (sic!) solo tra coppie sposate. Si chiamerebbe “legge del sesso dell’addio”.

L’ideona della legge sarebbe nata in seguito alla fatwa di un “religioso” marocchino, Abdul-Bari Zamzami, secondo il quale il legame matrimoniale non finisce con la morte di uno dei due coniugi. Aveva comunque precisato che anche le donne avrebbero dovuto poter godere delle gioie del sesso con il loro marito dopo il suo decesso. Insomma, più che altro lo farebbero per noi.

Dunque, immaginate la scena: parenti e amici che con discrezione lasciano solo il marito e la sposa defunta per consentire loro un po’ di intimità. Lui che -scusate la brutalità- si sbatte la morta, che ovviamente ne sarebbe felicissima, se non fosse che è morta. Ma forse anche in vita il sesso fra loro è stato così: lui che la sbatte, e lei come morta. E come potrebbe mai essere il sesso, del resto, con un uomo capace di penetrarti in pieno rigor mortis?

Lui che riafferma i suoi diritti maritali perfino di fronte alla morte: e una volta sei stanca, una volta hai mal di testa, una volta sei morta, insomma ora basta! E del resto se quello che tu desideri non conta nulla, se tu sei mero oggetto, il fatto che tu sia un oggetto morto non cambia poi di molto le cose. Un po’ morta lo eri già da viva, preferibilmente imbozzolata in un sudario di rayon.

Ma c’è ben di più: c’è l’amore per la morte, che è ben più della necrofilia, che è sentimento fondativo in opposizione all’amore per nascita. Definitiva cancellazione della nascita.

Insomma, questa sveltina con la morta meriterebbe un trattatello.

E’ l’osceno del patriarcato che muore, e che sbatte i suoi ultimi terribili colpi di coda.

Che sia una storia vera o una bufala, lo verificheremo nelle prossime ore -ma al momento solo verifiche, provate a googlare egyptian women ncw- dopo la caduta di Mubarak, gli attacchi ai diritti delle donne in Egitto si sono moltiplicati. Tra le altre misure che il Governo vuole introdurre vi sono discriminazioni nell’accesso all’educazione e la legalizzazione del matrimonio delle ragazze già dai 14 anni.

Come si faccia a starsene al sole a Sharm el Sheik sapendo che alle donne in quel Paese sono inflitte simili sofferenze, io non lo so. Smettiamola di andare in vacanza in Egitto, è il minimo che possiamo fare.