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Politica Marzo 13, 2014

80 euro per fare male a Grillo

Matteo Renzi ha un problema urgente: uscire vincitore dalle europee, che sono la sua prima e inaggirabile prova elettorale. Come dicevamo qui, tra delusi del Pd –e i motivi di delusione non mancano- che decideranno di astenersi, lista Tsipras e M5S, il suo partito rischia molto.

Il senso di Renzi per il popolo è formidabile, in questo senso sì, somiglia davvero a Berlusconi. C’era bisogno di far capire alla gente, anche con slide da scuola media, che questo governo non è affatto come gli altri. E c’era bisogno di dare una prova tangibile di questo, mettendole –cash- un pochino di soldi nelle tasche: che poi, per chi guadagna mille euro, 80 euro pochissimi non sono (Camusso ashtonished, con le unghie tagliate).

Come si dice, prima cammello… vediamo che cosa succede effettivamente a maggio. Ma di certo, magari non tanto dal punto dell’economia –non siamo gufi, tifiamo pro, ma questa crisi è una cosa piuttosto seria, e 80 euro non cambiano il paradigma-, quanto dal punto di vista degli esiti elettorali, questi 80 euro per un voto sono un eccellente investimento.

p.s.: per chi avesse ancora qualche dubbio sulla possibilità che Matteo Renzi consideri un’alleanza “a sinistra” con i 5 Stelle e affini. Non ci pensa proprio.

economics, Politica Giugno 27, 2013

Evasione uguale per tutti

Forse un prelievo forzoso sui conti correnti, pur in tutta la sua odiosità sarebbe stato più equo: almeno i cc non ce li hanno solo i lavoratori dipendenti, qualche ricco che non ha portato i soldi in Svizzera e alle Cayman ci sarà pure.

Ma l’aumento fino al 110 per cento degli acconti Irpef e Ires, che diventano un saldo anticipato delle imposte sul reddito che forse produrrai l’anno prossimo -e dico forse perché di questi tempi non si sa mai- è un colpo di grazia in particolare per chi, detenendo appena il 30 per cento della ricchezza nazionale, mi riferisco al lavoro dipendente, paga già l’80 per cento delle tasse. E in mancanza di misure antievasione incentiva ulteriormente il furto di chi già tranquillamente evade, secondo la nota teoria berlusconiana della legittima autodifesa dallo Stato ingordo. Così chi è ricco diventa sempre più ricco, tendenza che le statistiche continuano a registrare.

Tutto sommato con un aumento dell’Iva forse ti potresti regolare: stringi ulteriormente i cordoni e in qualche modo ti arrangi. Ma di qui non scappi, e ti senti anche preso per i fondelli, anzi vessato e umiliato all’estremo. L’autunno sarà spaventoso, con la crisi al suo climax, e con Imu, Tares e “anticipo” Irpef maggiorato. In vista del quale molti altri si aggiungeranno a quella maggioranza di italiani che per quest’anno faranno a meno di andare al mare. E per fortuna fa fresco, Dio è buono.

Questo governo governa male e in modo iniquo, con effetti ulteriormente e spaventosamente depressivi. Si conferma il sospetto, come dicevamo qui, della politica come mondo duplex, che viaggia su una sua orbita parallela: quella gente non vive una vita reale, non sa quello che fa. Signore perdona loro.

Se fossi una capopopolo, se fossi una Masaniella, indirei un colossale, gigantesco sciopero fiscale. 

Se il fisco non è equo, che lo sia almeno l’evasione. Uguale per tutti.

 

economics, Politica Dicembre 3, 2011

Ok, tranquilli: pago io

illustrazione di Emanuele Fucecchi per Il Fatto Quotidiano

Dopo aver appreso che il prof. Mario Monti pensava seriamente di presentare la sua manovra da Vespaprimo orribile deja vu-, eventualmente con lavagnetta, altro contratto con gli italiani? prima ancora di presentarla in Parlamento, programmino poi opportunamente cambiato in corsa, ma che comunque lascia veramente sbigottiti –ma come diavolo gli sarà venuto in mente?- faccio due conti e apprendo che, come al solito, a pagare sono io (e anche buona parte di voi, credo): secondo orribilissimo deja vu.

Sono lavoratrice dipendente. E mi sento pure in colpa per questo, essendoci un sacco di gente che il lavoro non ce l’ha. Il mio reddito, immagino come quello di moltissimi di voi che leggete, sta in una di quelle aliquote per le quali si prevede il ritocco Irpef. Bene.

Ho una casa di proprietà (mutuo ancora in corso) e una casa al mare (mutuo estinto), per le quali pagherò Ici o Imu e super Ici o super Imu. Più varie altre nuove tasse e tassette (passi carrai, ecc.).

Per il mio lavoro di welfare vivente (casa, figlio, mamma, e via dicendo) non percepisco redditi, e quindi evado alla grande.

Insomma, non sono povera, e non sono ricca. Non riesco a risparmiare più niente. Valuto attentamente tutte le spese che faccio. Pochissimi capricci, quasi zero: per fortuna non sono una donna viziata.

Ok, anche stavolta pago io. Perché non vedo serie misure sull’evasione fiscale (i finti poveri, come li chiama Massimo Fracaro sul Corriere di oggi): gli straricchi che non denunciando nulla, già non pagano nulla. E non vedo misure che incentivino la denuncia dell’evasione, pratica in cui ci imbattiamo ogni giorno e che anzi, se devo dire, mi pare capillarmente aumentata: se io non posso in qualche modo dedurre, se non ho una contropartita dal fatto di pretendere ricevuta fiscale, non cambierà mai un accidente, ci arriva anche un bambino.

E poi non vedo seri tagli ai vitalizi della “casta”. Non vedo Ici sul patrimonio immobiliare ecclesiastico. Non vedo tagli alle spese militari. Non vedo tasse sulle speculazioni finanziarie. Non vedo imposte salatissime per gli inquinatori.

 Soprattutto, non vedo un’idea di Paese, di crescita, una visione, qualcosa che vada oltre l’idea angusta di un ragionieristico pareggio di bilancio, ammesso e non concesso che ci arriviamo.

Tanto, se non ci arriviamo, nessun problema. Pago sempre io.