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fiume magra

ambiente, Politica, Senza categoria Ottobre 31, 2011

Strage in Liguria: c'entrano le dighe?

Traggo dal Secolo XIX:

«Pretendiamo certezze: abbiamo diritto ad avere la prova provata sul corretto utilizzo delle dighe di Giaredo, nel comune di Pontremoli e di Teglia, nel comune di Mulazzo. Quando e come vengono effettivamente aperte, la consistenza del flusso d’acqua che viene immessa sul letto del fiume e non solo»: firmato Umberto Galazzo. Il sindaco di Ameglia insieme ai residenti di Fiumaretta, Bocca di Magra e Cafaggio, le zone più colpite dalla “doppia esondazione” degli scorsi 23 e 25 dicembre, guardano a monte, da dove scende il fiume, e vogliono vederci chiaro.

«Lungo il corso del fiume Magra _ scrive il sindaco _ in Toscana, le dighe di Giaredo (120mila metri cubi d’acqua di portata) e Rocchetta (5milioni), gestite da Edison sono regolate da una circolare della Presidenza del Consiglio (19 marzo 1996): quella circolare va cambiata, è stata pensata più in funzione della sicurezza degli impianti che non degli abitanti a valle. In base ad essa e al Piano Diga, si deduce che l’apertura della diga avviene in questo modo: raggiunto un certo livello identificato come massimo, tanta acqua entra, altrettanta viene scaricata. Quantità che ci dicono non essere significative, che però in un momento di piena andrebbero evitate. Detto questo, al di là del metodo che noi non condividiamo, siamo certi che questo protocollo sia stato rispettato? Anche perché consultando i livelli degli idrometri ora per ora durante la notte del 24 dicembre, anche che da profani qualcosa non ci torna. Chiedo che sia modificata la circolare e conseguentemente i piani diga, in modo che non si generino sovrapposizione di effetti tra la piena del fiume in corso per cause naturali e l’acqua che fuoriesce dalla diga: per evitare ciò, essendo le previsioni meteo molto precise, proponiamo la riduzione dell’altezza del bacino, con conseguente apertura della diga al momento del ricevimento della cosiddetta “allerta 1″»

Aggiungo io: gli abitanti di Aulla e di altri comuni colpiti dalla bomba d’acqua parlano di una massa enorme arrivata all’improvviso. Alcuni sospettano che qualcuna di queste dighe sia stata aperta di colpo, con effetti rovinosi e tragici. Non pioveva da molte ore, e quella spaventosa quantità d’acqua non sembrerebbe giustificata. Nonostante gli abitanti della bassa Lunigiana siano abituati alle esondazioni del Magra, nessuno si aspettava un evento così repentino. 

L’ipotesi tuttavia non varrebbe per la catastrofe sull’altro versante del golfo di La Spezia, in Val di Vara e alle Cinque Terre.

Politica Ottobre 28, 2011

Liguria: le responsabilità della politica (rossa)

bocca di magra, il ponte della colombiera crollato

Il 6 luglio scorso, in un post intitolato “Un presidente competente“, parlavo nomina del presidente dell’ente Parco Montemarcello Magra, uno degli epicentri della catastrofe ligure, da lungo tempo soggetto a smottamenti e frane. Terrorizzati dalla prospettiva della solita nomina politica, gli eroici ambientalisti della zona indicavano come il nome del professor Piero Donati, nato e cresciuto in quei luoghi, storico dell’arte ed ex funzionario della Sovrintendenza ai Beni Storico Artistici della Liguria di Levante, da sempre in prima fila nella difesa e nella valorizzazione di questo territorio bellissimo e difficile, benché non in quota ad alcun partito.

Facevano bene a preoccuparsi: come al solito, il nome uscito dalla concertazione tra i politici locali è stato quello di Francesco Pisani, secondo le associazioni ambientaliste “una delle scelte più sbagliate che si potessero operare… nel suo iter Amministrativo come Sindaco di Ameglia prima, e poi come Presidente di Ameglia Servizi, e tuttora come Assessore all’Urbanistica dello stesso Comune, ha dato prova di essere soggetto dalla scarsissima sensibilità ambientale”. Ma evidentemente a Pisani andava trovata una collocazione. Chi campa di politica pretende di continuare a camparci ad libitum.

Regione, provincia e buona parte dei comuni dello spezzino sono governati da giunte rosse. In particolare da un Pd dall’identità cementizia e speculatrice, che in quel meraviglioso territorio oggi devastato progetta di costruire una megadarsena artificiale da mille posti barca circondata da migliaia di metri cubi di villette a schiera, alberghi e via dicendo, uno degli ecomostri più ecomostri che si possano immaginare (progetto Marinella: vedi http://blog.leiweb.it/marinaterragni/2009/07/18/la-rivoluzione-del-buon-senso/). Così il fiume Magra avrà più barche da trascinare alla deriva, alla prossima piena. Sono anni che strilllo, e non smetterò di strillare.

La nomina dei presidenti dei Parchi tocca al Governatore Claudio Burlando. La terribile lezione di questi giorni porti consiglio. In quei posti ci vuole gente competente e innamorata dell’ambiente, esperta di dissesto idrogeologico, malattia gravissima del nostro territorio, e capace di individuare soluzioni efficaci in una situazione in cui le risorse pubbliche scarseggiano.

Chi pretende di vivere di (cattiva) politica potrebbe anche considerare l’ipotesi di andare a lavorare, come facciamo tutti. E il Pd ligure farebbe bene a intraprendere una seria riflessione.