(foto ansa)

(foto ansa)

Lo so che il Festival di Sanremo non è il vostro argomento preferito. E devo premettere che non sono affatto iconoclasta: anzi, sono strapop, ci terrei che mi facessero un bel festivalino. E so anche che si solito la prima serata è di rodaggio: lasciateli lavorare. Ma devo dirvi che lo spettacolo di ieri è stato davvero deprimente. Tolta Malika Ayane, Irene Fornaciari e il povero Nino D’Angelo, ingiustamente eliminato dalla giuria in loggione, la scelta musicale era tra il bruttino e l’orrido (il trio con principe, poi, davvero impressionante). Antonella Clerici è totalmente fuori parte, i suoi vestiti sono tremendi, sui tacchi non ci sa stare, condurre non sa condurre: un assemblaggio di cose senza emozioni -“e ora…”, “fra poco vedremo…”-. Nessuno show. Una bambinotta dell’oratorio che gioca a “facciamo che io ero la presentatrice del Festival”, una conduttrice da tv locale scaraventata in eurovisione: datele almeno una spalla, un insegnante di sostegno… Telecamere che ballano, amplificatori che fischiano, siparietti che non funzionano, scenografia brutta e fredda, via anche la scala, se no la ragazza farebbe un tombolone. Dilettanti allo sbaraglio. Nessuna idea, nessun divertimento, nessuno spettacolo. Perfino pubblicità un po’ cheap, da vacche magre. Insomma, una catastrofe. Meglio niente, piuttosto che così. Io a Sanremo volevo bene. Gli iconoclasti sono loro.