Il 26 aprile 2007 nella metropolitana di Roma la giovane rumena Doina Matei, oggi 23enne, ha ucciso la coetanea Vanessa Russo. Doina è stata condannata a 16 anni, senza attenuanti, ed e’ in carcere da quasi due anni. Questa è la lettera che ha scritto al Presidente Napolitano.

doina matei

doina matei

Signior Giorgio Napolitano,

con il cuore
distrutto dal dolore, ancora riesco a sentire delle emozioni dentro di me
quando ci penso di racontarli la mia vita, la vita di Doina Matei che sono io,
un essere umano, ma che questo paese mi ha distrutto in giorni di 25 novembre
tutti i sogni e la posibilita ad un nuovo futuro. Le scrivo con la penna verde
perche il colore verde e speranza, e perche lei e ultima speranza che mi e
rimasta. Non puo ascoltarmi nesunno ma lei puo legere tra queste righe cosa sento
nel mio cuore. La mia vita dura
ha cominciato quando io avevo 13 ani e i miei parenti si sono separati, per

vanessa russo

vanessa russo

sfortuna non avevo la posibilità di chiedere dei consigli a nesunno di loro,
mia madre lavorava e mio padre era lontano di me. Cosi senza sapere niente
dalla vita ho voluto avere io una famiglia solo mia, sono rimasta incinta ed e
nato Adrian quando io avevo solo 15 ani, non sapevo come si cresce un bambino,
ma ho imparato dai libri e dalle riviste per le mame. A 17 ani Dio mi ha voluto
regalare il secondo bambino, Ionut, ed io anche se ero una bambina con bambini
ero felice, ho cresciuto insieme a loro. A 18 ani sono arivata in Italia senza
saperlo che devo fare il mestiere di prostituta, ma ho acettato perche volevo
un futuro meglio del mio per i miei figli, era l’unico sogno che avevo, di
comprare una casa e di construirmi la famiglia che sempre avevo desiderato.
Ogni sera e ogni machina in qui andavo era un rischio, ma non importava perche
avevo un compito, di comprare quella casa. Ho subito di tante volte violenze,
sono stata derubata di mille volte. Pichiata con calci e pugni. Buttata dalla
machina con segni visibili rimasti anche adesso i che rimanerano per tutta la
vita, lasciata sulle autostrade senza sapere quale era la direzione giusta per
ritornare a casa. Una vita piena di rischi, di violenze fisiche e psichiche ho
subito e ogni volta che sentivo o vedevo il soriso dei miei figli mi riempivo
di coragio e andavo avanti. Dio lo sa come andavo avanti, ma con la speranza
che in un giorno finiro con la vita di prostituta e saro felice vicino ai miei
figli. Il 26 aprile quando il destino mi ha spinto ad uscire fuori di casa
anche se pioveva, io non potevo mai sapere cosa mi aspetava, cosi come nesunno
non sa cosa sara domani della sua vita. In quel giorno alla stazione Termini io
ho cercato solo di difendermi, ma dopo che ho visto il sangue e Vanessa che era
caduta a tera mi sono spaventata, e per quessto sono scapata sono andata da mia
madre. Credetemi che non sono una ragazza violenta e senza cuore, rimpiango
anche adesso quel momento che non mi sono fermata a socorere la povera vanessa,
anche adesso mi trema il cuore dentro di me per quel giorno ma non posso
tornare indietro. Preferivo di perdere io una mano invece di perdere lei la
vita. Giuro che in quel momento io non ho pensato che ho l’ombrello in mano, ho
alzato la mano per fermare Vanessa quando ho visto che lei veniva verso di me
con la mano alzatto.

i funerali di vanessa russo

i funerali di vanessa russo

Quel giorno mi ha distrutta per sempre, ha distrutto due
famiglie. La famiglia di Vanessa perche lei e andata in un mondo che non
conosciamo, e la mia famiglia perche mia sorella rischia ogni giorno di perdere
la memoria, per il trauma che ha avuto quando mi ha visto su tutti
telegiornali. Io sono qui dentro da un ano e 8 mesi, e giusto che io pago per
quella disgrazia, per quel destino maledetto, ma sto sofrendo molto quando vedo
che devo pagare per tutti i romeni che hanno distrutto questo Paese. A mi hanno
giudicato come la prostituta romena che serve di esempio per vedere le persone
dal est che in questi Paesi le leggi esistono. Io sempre ho
avuto la forza di resistere. Ho pregato a Dio e a Vanessa di aiutarmi a
dimostrare che io non volevo amazarla. Le mie preghiere sono state ascoltate e
in primo grado di processo mi hanno datto l’artt. 584 invece di artt. 575. Per
paura del opinione publica il giudice mi ha datto il massimo della condana
previsto in codice penale – 18 ani – piu – 6 – per agravanti dei futilli motivi
che ni anche non dovrebe essere l’artt. 61 insieme all artt. 584. Sono incensurata
e le vostre leggi prevedono l’attenuanti generiche, cosi come li prevede anche
per la vita che uno ha avuto prima di entrare in carcere. Sto studiando il
codice penale, da quando sono entrata qui dentro. Prima di arivare qui ne anche
non sapevo come si chiama questo posto. Ho visto tante cose brute in questo
carcere che non desidero a nesunna persona di vederli, ma ho visto in tutto
questto tempo anche casi di omicidii piu gravi del mio che dopo 6 mesi di
carcere hanno avuto la posibilita di uscire in aresti domiciliari. Ho trovato
una casa famiglia a Rimini di papa Giovanni XIII che aiutano le ragazze
prostitute mi vogliano acogliere, ho chiesto anche io solo una volta l’aresti
domiciliari ma mi sono stati revocatti per pericolo di fuga. Vorei fare capire
al mondo intero che la mia intenzione non e di scapare della legge, chiedo in
ginocchio soltanto di avere la posibilita di dimostrare chi sono veramente. Una
madre che capisce il dolore della madre di Vanessa ma che nello stesso tempo
desidera con tutta se stessa di poter curare i suoi figli come ha fatto sempre.
Chiedo l’oportunita di migliorare nella vita, e qui dentro non si puo perche
non essiste nesunna posibilita. L’appello mi ha confermato i 16 ani senza
concedermi l’attenuanti generiche. Il dolore per la perdita di Vanessa lo sento
dentro di me ogni giorno e lo sentiro per sempre, fa molto male quando la
realtà mi fa vedere che nesunna persona al di la di questte mura non mi vuole
ascoltare. Qui dentro ce solo un caso di omicidio preterintenzionale che e
statta condanatta a 9 ani. Con l’aiuto di un ragazzo italiano ho avuto la
posibilita di vedere casi che si trovano su internet con lo stesso reato come
mio con condane massimo 8 ani. Perche io 16 ani? Perche devo piangere ogni
momento e sentirmi che impazzisco perche non trovo delle risposte alle mie
domande? 16 ani significa per me morire giorno per giorno un po, perche non
resisto piu a stare lontano dai miei figli, non resisto piu vederli sofrire
perche sono lontano da loro, non resito piu a sentirmi diversa da tutti, ho
paura del giorno di domani, ho paura dei ochi che mi guardano strano perche non
vogliano vedere dentro di me il dolore che provo, ho paura di andare avanti,
non ho piu la forza di lottare con il destino, perche non posso piu sperare o
sogniare a un futuro per me i miei figli. Lo so e capisco
che una ragazza e morta e il futuro lei non lo avra mai piu, ma anche in questo momento vorei sparire anche io da questto mondo perche non posso acetare di essere condanata 16 ani per
l’opinione publica cosi come scrive nelle motivazioni di sentenza di primo
grado, non posso acettare di essere io con la mia disgrazia esempio per tutti
romeni che vengono qui a delinquere. Io ho fatto la
prostituta per fare un futuro ai miei figli, non sono venuta in questto paese
per diventare una delinquente, non mi vergogno che ho venduto il mio corpo ogni
sera, darei ani della mia vitta per essere Vanessa ancora tra di noi, per non
essere nesunna di noi due perse dal mondo di fuori cosi come siamo adesso. La
prego solo di darmi la posibilita di sperare che in casazione paghero per
quello che mi e sceso, per una disgrazia, non per dare un esempio al opinione
publica che Doina Matei stara in carcere. Credetemi che ho 23 ani, due bambini
di 7 e 6 ani che hanno bisogno di me, tutto che e sucesso in quel giorno non
volevo che acadesse non volevo farli niente di male, ho cercato solo di
difendermi. Aiutatemi perche non resisto piu a stare lontano dai miei figli,
non ho piu forza di lottare contro le sofferenze che mi sono state date da
questa vita, ho bisognio di crescere insieme ai miei figli e di dimenticare le
sofferenze subite sulla strada. Dio mio! Aiutatemi e datemi una posibilita
signior Napoletano, siete ultima mia speranza! Il carcere mi toglie la vita e
io ho paura!

Matei Doina