Se avessi il numero di Papa Francesco, al quale voglio bene, gli telefonerei per dirgli che la sua battuta sui cani e sui gatti non mi è piaciuta affatto.

Può anche essere che ci sia qualche coppia Dink (double income no kids) che a un bambino preferisce un soriano o un bulldog francese. Ma io conosco soprattutto un sacco ragazze che appuntano sulle loro bacheche di impiegate precarie foto di nipotini o di bimbi della pubblicità. Che osservano con angoscia il ticchettare del loro orologio biologico. E che alla fine prendono un cucciolo per riempire il vuoto, anche perché un cane o un gatto non fa scattare il licenziamento.

Da Papa Francesco, sempre così attento alle sofferenze umane, più che un’esortazione a fare bambini –suppongo che si sia spaventato di fronte ai numeri che illustrano la nostra natalità quasi-zero- mi sarei aspettata un severo monito a tutti coloro, a qualunque titolo, contribuiscono a dare vita a una società antimaterna. E il più delle volte per ragioni di profitto.

“Il demonio che attacca la famiglia”, come lui ha voluto dirlo, si chiama profitto.

Da Papa Francesco mi sarei aspettato una dura reprimenda contro i datori di lavoro che costringono le giovani donne alla sterilità, facendo loro firmare lettere di dimissioni in bianco, e contro quelli che le condannano, loro e i loro mariti o compagni, al precariato permanente, condizione che disincentiva ogni progetto genitoriale. Contro le banche che non concedono mutui. Contro uno Stato che, a differenza di quasi tutti gli altri Stati europei, non dà alcuna mano alle giovani madri e ai giovani padri, lasciandoli soli a godersi il “lusso” del figlio forzatamente unico.

Nessuna vera politica sulla famiglia, scarsissimo welfare, aiuti quasi-zero, sostegno economico idem.

La spesa media dei Paesi Ocse per la famiglia è del 2,2 per cento, con notevoli differenze. Francia, Gran Bretagna e Svezia sono i Paesi nei quali la spesa per le famiglie è più elevata (3,7 per cento in Francia, 3,5 in Gran Bretagna, oltre il 3 anche in Svezia). Tutti questi Paesi sono vicino ai 2 figli per donna. L’Italia spende per le sue famiglie l’1,4 per cento del Pil.

Leggo che il Sinodo del prossimo autunno sarà dedicato proprio al tema della famiglia. Mi auguro che Francesco colga l’occasione per aprire un vero e proprio conflitto con lo Stato Italiano e con la sua cultura anti-materna.