sangue-mano

L’essenziale della vicenda di Mariarca Terracciano lo dico qui sotto. Ma sento il bisogno di parlarne ancora, in libertà.
Dire che aveva un volto antico e bellissimo, come molte donne di Napoli. Che è stata una specie di Antigone, in lotta contro la vera legge della città (la legge dell’avidità e della corruzione, universalmente in vigore). Che la sua lotta è stata politica, con quella terribile invenzione linguistica del sangue. Il sangue che ci succhiate, il sangue che qui, a sacca, costa più che nel resto d’Italia. Il sangue di chi non riesce ad ottenere cure adeguate, perché ci sono vampiri che rubano, il sangue di Napoli, ferita aperta e infetta.
Forse solo una napoletana avrebbe potuto avere accesso a una simile forza simbolica. Ci vorrebbero Marotta-De Sica dell’”Oro di Napoli” per tradurre in parole e immagini il linguaggio tragico di Mariarca. Anche il suo sangue è oro di Napoli.