Mi scrive una lettrice:

Dopo la morte di mia sorella per tumore ho furiosamente indagato sulle sostanze
che l’hanno ridotta, gli ultimi quattro mesi di vita, a trascorrere ore
interminabili  distesa in un letto di dolore o chiusa in bagno: il suo
corpo straziato rifiutava ogni nutrimento e aveva la transaminasi 40
volte superiore alla norma.
Ho scoperto come l’oncologia ufficiale manipoli le statistiche, come
“guarigione” sia la sopravvivenza a cinque anni, non importa se il
guarito abbia ancora un tumore addosso, nè se muoia dopo cinque anni ed
un giorno . Ogni remissione è poi “guarigione”. Ci sono infatti
talvolta più di una remissione,  ma una sola morte.  Che dire poi di una
percentuale che somma , ad esempio, le altissime guarigioni per talune
leucemie e del tumore ai testicoli, e quelle per il tumore al polmone?
Le prime  guariscono quasi sempre, il secondo quasi mai, così si
guarisce dal cancro al 50%. Ma i malati ai testicoli sono 200 all’anno,
quelli al polmone 40 mila  Comunque si è calcolato che su cento malati
la sopravvivenza a cinque anni è solo del 2,3%, e il resto muore negli
anni successivi.

Ogni giorno riesco a trarre da Internet notizie per me
nuove : Negli anni’20-’30 quando dopo la mastectomia non si faceva
chemio di sorta la sopravvivenza media delle donne operate era di 12
anni, coi progressi della scienza medica si è arrivati ad una media di
tre anni. Dentro, cara signora, ho un fiume in piena che le lacrime non
possono smaltire, la mia formazione filosofica  offre sufficiente
supporto alla ragione e  il dovuto  rispetto per la scienza, ma
l’evidenza vuole la sua parte. Se qualcuno scrive:” non esiste
guarigione del cancro senza un fegato che funziona” o” Il tumore è segno
di uno squilibrio di fondo del paziente, l’eventuale ed effettiva
guarigione dipende solo dalla capacità delle difese immunitarie di
riconoscere e distruggere in maniera radicale e selettiva il tumore”,
io lo sento ippocraticamente giusto. Come si può curare con sostanze
cancerogene per smaltire i cui residui occorre una temperatura a 1000
gradi e una pretrattazione chimica, e che sarebbe opportuno inoculare al
malato difesi da uno scafandro? Ma se non si falsano le statistiche come
fanno  la Roche, la Smith Kline, la Pfizer ecc. a vendere i loro
costosissimi chemioterapici per il male del secolo?

Non so in cosa consista il metodo Di Bella, so che era uno scienziato di
prim’ordine e la cosiddetta sperimentazione del suo metodo ebbe molte
ombre . Ci sono medici che curano con questo metodo, ma naturalmente
bisogna essere prudenti nella scelta perchè non bisogna solo diffidare
della Big Farma. Leggo che in un congresso mondiale svoltosi quest’anno
a Singapore, la terapia del cattedratico modenese è stata riconosciuta a
livello internazionale. So che il dibattito scientifico è tuttora
aperto. Ho anche letto un libro interessante “Guarire con il metodo
Gerson”- Macro edizioni. Questo medico-Gerson- operò negli anni ’50,
negl USA curò-non dal cancro- la moglie di Scweitzer. Shweitzer lo
definì il medico più geniale del ventesimo secolo. Sua figlia Charlotte
recentemente è venuta anche a Firenze ad illustrare la cura,ora
aggiornata.  Si tratta di una dieta particolare, impegnativissima, e di
un processo di disintossicazione rigidissimo. Una sorta di cambiamento
di vita. Ci sono anche altri metodi, disprezzati e vilipesi dagli
oncologi ufficiali che però, interrogati in incognito, affermano in
rispettabile percentuale che mai si curerebbero con quella chemio che
propinano ad altrui..

Credo che all’origine di certe malattie la psiche-vogliamo chiamarla
anima?- abbia una voce preponderante
e risolutiva. E’  Lei che scrive
sul corpo le sue esigenze. La mia esperienza   ha confermato sempre
questa verità.
Ci sono perciò anche guarigioni inspiegabili e morti annunciate, ma
quello che non può essere dimenticato è che alla radice di ogni essere
umano c’è una sconfinata sete di amore
. Fare violenza al corpo come se
il cancro non fosse un messaggio, ma un nemico da non guardare neppure
in faccia, è una ribellione all’anima che si avvale dell’orrore della
morte. Gentile signora, sono certa che ogni esperienza vissuta
ascoltandosi sinceramente e umilmente,  e senza disperare, è un dono ,
un’occasione preziosa per amare.Le faccio auguri perchè possa trovare
forza e serenità e la sua cara amica la salute del corpo e dell’anima.
M. T. B. C.

Avvertenza: non ho verificato le statistiche proposte dalla lettrice, e non traggo conclusioni sull’alternativa tra chemioterapia e metodi diversi di cura del cancro. Ma mi sembra che ci sia sostanza per una discussione.