E’ un paio di giorni che aspetto di sentire le voci delle politiche italiane sulla vicenda Berlusconi-Ruby. Stanno parlando tutte: le giornaliste, le donne al mercato, nelle fabbriche e negli uffici, le giovani prostitute implicate nella storia. Ma le donne politiche fanno silenzio. Vorrei sentire che cosa pensano di questa storia Rosy Bindi, Angela Finocchiaro, Livia Turco. Sento solo Fini, Bersani, Vendola, Di Pietro. Vorrei sentire anche Mara Carfagna, Stefania Prestigiacomo, Meloni, Gelmini. Anche loro dovrebbero trovare la strada per dire qualcosa, sia pure da una posizione più difficile.

Non una cosa pavloviana -si parla di donne, e quindi noi donne dobbiamo parlare- ma una cosa sentita, articolata, complessa, che dimostri la capacità di sintonizzarsi con il Paese, di guidarlo nche in questa penosa circostanza. Vorrei sentire la loro voce anche su Mirafiori e sulla Tunisia, beninteso. Il protagonismo politico femminile deve esercitarsi a tutto campo. Ma sul caso Ruby l’afasia mi pare particolarmente impressionante. Me le fa immaginare sfinite, incapaci di signoria nei contesti in cui vivono e operano.

Una madre di famiglia che dichiara a tavola il suo sdegno per questo immondezzaio senza fine signoreggia più di loro.