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barbara ciabò

Donne e Uomini, Politica Maggio 2, 2011

COME VOTERO'

Vi ho mai nascosto nulla? Vi ho detto come si vota, vi ho parlato perfino del voto disgiunto, e mica tutti l’hanno apprezzato. E ora vi dirò in tutta sincerità e a grandi linee anche come voterò il 15-16 maggio alle prossime elezioni amministrative milanesi.

Ma intanto voglio dirvi che sono veramente arrabbiata: con la doppia preferenza di genere il problema sarebbe risolto, per ogni preferenza espressa per un uomo, una obbligatoria per una donna, e viceversa. Una forzatura transitoria, per assestare un colpo alla nostra democrazia vecchia e machista. Non sarebbe il rimedio definitivo –le questioni sono molto più complesse- ma funzionerebbe: un po’ come quando si dava una botta alla vecchia tv, e quella miracolosamente si risintonizzava.

E invece, in mancanza di vere affirmative action –non basta mettere tante donne nelle liste, si tratta di eleggerle– almeno noi elettrici (e chi se no?) dovremmo preferire una candidata. Dovremmo farci attivamente carico della questione. Sono arrabbiata perché vorrei sentirmi libera di esprimere la preferenza per una donna o per un uomo, se mi andasse: e ci mancherebbe.

Fuori dai denti, io esprimerei volentieri una preferenza per Stefano Boeri, capolista del Pd (www.stefanoboeri.it/). Mi ritrovo nella sua visione, nel suo pragmatismo e nella sua generosità, che ho visto e vedo da vicino: sconfitto alle primarie, non ha mollato, come invece hanno fatto altri, e ha tenuto fede all’impegno di lavorare per il candidato sindaco eletto. E’ un professionista affermato e non ha alcun bisogno di sedere in consiglio comunale, ma ha voluto dare corso alla sua passione politica. Ha uso di mondo, come si dice, proprio in forza della sua professione. Ha relazioni internazionali. Sa muoversi bene in ambienti diversi, dal mondo delle professioni e dell’impresa a quello dei “nuovi milanesi”, e gli piace connetterli. Sa quanto conta la bellezza e qual è il suo valore politico. Spera di poter contribuire al rinnovamento del Pd, e anche a me pare una buona scommessa, non solo cittadina. Sa dialogare efficacemente con tutti quelli che vogliono il cambiamento, anche fuori dallo schieramento di centrosinistra, e dà il giusto valore all’antica tradizione riformista ambrosiana: potrà essere in prima fila e garante del dialogo necessario con tutte quelle forze, comprese quelle che per un certo periodo hanno sostenuto Letizia Moratti e Berlusconi, che si dimostreranno realmente interessate a voltare pagina in città. Nei prossimi anni ci sarà da lavorare su Expo e lui se ne è già occupato direttamente. E infine, Stefano sa ascoltare le donne, ha assunto sinceramente e attivamente la questione della democrazia dimezzata, e “autolesionisticamente” dà una mano a tutte le candidate della sua lista, anche se è molto importante che prenda molte, moltissime preferenze per dare corso ai suoi progetti (dilemma, casino, tragedia…)

Qui vi indico anche, tra le molte -e mi scusino tanto le altre, vorrei poterle aiutare tutte- tre candidate che conosco, tutte nella lista Pd: Maria Grazia Guida (http://www.comunalimilano2011.it/users/viewprofile/453/elections), ai vertici della Casa della Carità insieme a Don Virginio Colmegna, rappresentante di un cattolicesimo attivo e solidale che oggi sta lavorando in particolare sull’integrazione e sulle nuove povertà; Marilisa D’Amico (www.marilisadamico.it/) costituzionalista attenta al discorso dei diritti, con particolare riferimento ai diritti delle donne, ha lavorato tra l’altro sulla legge 40 sulla fecondazione assistita; Maria Rosaria Iardino ((http://npsitalia.net/article1192.html) impegnata nel mondo gay e nell’aiuto delle persone HIV-positive. Nei rispettivi siti web troverete informazioni dettagliate.

Ma se io fossi un’elettrice di destra –e qui ne elettori di destra abbiamo, ci mancherebbe altro-, una dei tanti che “a destra, ma un voto alla Moratti e Berlusconi neanche morti”, darei la mia preferenza a Barbara Ciabò (www.barbaraciabo.it/) pasionaria del Nuovo Polo, donna disubbidiente e già scoperchiatrice di Affittopoli (io non la voterò, ma le auguro un’ottima performance).

Tutte e quattro le potrete conoscere, insieme ad altre, la sera di giovedì 5 maggio al Cicip&Ciciap di via Gorani 9, dalle 20.30. Ci sarò anch’io, vediamoci lì (maschi non veniteci, è una serata per sole donne, il Cicip è un locale separatista).

Credo che esprimere una preferenza –una sola, purtroppo- sia un modo per dare più efficacia al proprio voto. Quindi fate bene i vostri conti, interrogate le vostre dilaniate coscienze e scrivete un nome sulla scheda.

Incrociando le dita dell’altra mano, per favore.

Donne e Uomini, Politica Marzo 23, 2011

LA SCOMPARSA DELLE DONNE

Mi viene in mente il titolo del mio libro, scusate, mentre leggo stupefatta su Repubblica di oggi che per le liste alle prossime elezioni amministrative (ma un ragionamento analogo si potrà presto fare per le politiche, anche se lì ci sono liste bloccate, e la cosa si declina diversamente) non si trovano donne. Scomparse. Con tutte le donne che ci sono in giro per la città!

Parlando del Pd, Repubblica scrive: “Più difficile trovare la metà femminile della lista, ci sarebbero delle rinunce eccellenti“. e in effetti qualche rinuncia eccellente io la so. Ma sono stupefatta per questo: per il fatto che si pretenda che le donne si candidino con la quasi-certezza di non essere elette, e quindi in buona sostanza come carne da macello. Perché mai dovrebbero farlo? Com’è possibile pretendere una simile abnegazione? Perché un conto è candidare donne e abbandonarle al loro destino, altro conto è lavorare attivamente per la loro elezione. Nel caso delle politiche, sarebbe molto semplice: a meno che non cambi la legge elettorale, riempire di donne le teste di lista. Con le liste bloccate, l’elezione è sicura. E voi pensate che si farà?

Tornando alle amministrative milanesi, per le quali è prevista la preferenza unica: se tutti i consiglieri maschi uscenti, con il loro corredo di voti garantiti, intendono ricandidarsi, com’è possibile che passi una donna e per di più neofita? E allora non c’è proprio verso: l’unica soluzione è il passo indietro maschile: per ogni uomo in meno, una donna in più. I posti sono quelli, difficile che si moltiplichino come i pani e i pesci. La “coppia politica”, come forzatura transitoria: la suggerivo qualche post fa.

Sono stupita anche dal terzo polo, che candida come sindaco Manfredi Palmeri: se c’è una personalità di Fli non ignota ai milanesi, quella è Barbara Ciabò, playmaker di Affittopoli. E invece vedo che capolista per Fli-Api sarà un uomo, Carlo Montalbetti. Ciabò dovrebbe farcela in ogni caso, ma la scelta è significativa.

Come vedete, tutti capaci di scendere in piazza con le donne, ma al momento giusto trovatene uno che testimoni personalmente e si sposti di un millimetro. Niente da fare.

Le donne ci sono, sono la volontà e la generosità politica a mancare.

Vediamo almeno se, nel caso vinca il centrosinistra con Giuliano Pisapia, la promessa di una squadra 50/50 sarà mantenuta, e come.

Senza categoria Febbraio 24, 2011

CARO PRESIDENTE FINI…

Caro Presidente Fini,

io non sono un’elettrice di centrodestra, ma la domanda la faccio anche a lei: Berlusconi a parte, che ha tutti suoi ottimi motivi per voler vincere e stravincere dino all’ultimo respiro, c’è ancora qualcuno che abbia davvero voglia di vincere tra i protagonisti della politica italiana?

I dubbi che ho sul centrosinistra li covo anche sul nascente terzopolo. A Milano, per esempio, c’è da scegliere il vostro candidato sindaco. Il tira-e-molla va avanti da mesi: Albertini, Tabacci, Manfredi Palmeri… La scelta è tra questi ultimi, a quanto pare. Mi permetta di segnalarle una terza ipotesi. Una signora finiana della prima ora, che quindi immagino lei conosca benissimo, che in questo momento è una specie di eroina pop, sospinta dal vento in poppa di Affittopoli, di cui è regista e brillante protagonista.

La consigliera Barbara Ciabò, presidente della Commissione Casa e Demanio al Comune di Milano, è ardimentosa, ama la politica, ama soprattutto la città e non si ferma davanti a nessuno. E’ anche una mamma, ed è molto preoccupata per le questioni ambientali e per la salite dei cittadini, soprattutto, com’è giusto, per quella dei cittadini bambini. E si sente un po’ sola, come tutti quelli -tutte quelle, se permette- che combattono battaglie di principio. E poi è una donna, e mi risulta che lei sia uno dei pochissimi politici italiani che con le donne sa lavorare senza problemi. Anche un banale ragionamento di marketing politico condurrebbe a considerare l’ipotesi. Perché non capita, mi domando?

Lei potrebbe rispondermi di tenere conto della complicazione delle alchimie politiche. Mi rendo conto. Ma a volte ci sono cose irresistibili, che permettono di tagliar corto con i ragionierismi.

Detto da una che non ha alcun interesse ad aiutarla a vincere, o quanto meno a piazzarsi bene: a maggior ragione, provi a considerare il suggerimento.

barbara ciabò e manfredi palmeri

Donne e Uomini, Politica Febbraio 23, 2011

LE ROMPIC….NI

barbara ciabò

Ce lo ricordava pochi giorni fa Luisa Muraro, in caso ce lo fossimo scordate: le donne reali con corrispondono agli ideali di nessuno. Anche le donne libere, aggiungo io.

Barbara Ciabò, consigliera Fli milanese che a Milano presiede la Commissione casa, e che con la sua tignosa richiesta di trasparenza ha scatenato Affittopoli, non ha poi tutti questi fan tra i suoi colleghi.

Flavia Perina, intelligente, coraggiosa e aperta direttora del Secolo d’Italia, è messa alle spalle al muro dagli ex An fedeli a Berlusconi che la vogliono sostituire.

E anche sull’imbarazzante vicenda di Giuliano Pisapia, candidato sindaco per il centro sinistra a Milano inciampato a sua volta in Affittopoli, che una voglia capire fino in fondo non è affatto apprezzato. Taci, vai avanti, non rompere i c…

Fedeltà, non libertà. Questo sì che è molto apprezzato in una donna.

flavia perina