L’assessore alla Cultura, Expo, Moda e Design Stefano Boeri ci invita a una piccola ma significativa decisione collettiva. Parliamone (tra milanesi e non): il tema è quello dell’arte sociale e riguarda tutti.

Entro il 30 settembre dobbiamo decidere se accettare o meno la donazione al Comune  dell’opera L.O.V.E. di Maurizio Cattelan. La monumentale scultura in marmo – un dito medio rivolto verso il cielo –  è stata realizzata da Cattelan per Piazza Affari e dal 24 settembre del 2010 sta davanti al Palazzo della Borsa. Cattelan è stato chiaro: dona la sua opera solo se resta nel luogo per cui è stata pensata. Che cosa fare?

Accettare la sua donazione non significa solo acquisire un’importante opera di un artista internazionale, ma soprattutto accettare un’immagine che ci fa riflettere sull’idea di “scultura sociale” e che –in quel luogo, proprio in quel luogo – produce reazioni, disagio, emozione, attrazione come forse dovrebbe fare ogni monumento contemporaneo. Rifiutarla significa capire e rispettare la sensibilità di chi –soprattutto nel mondo della Finanza- si sente offeso e in qualche modo turbato da una presenza potente, acida, ingombrante.  Nelle prossime settimane dovrò portare in Giunta una delibera orientata verso una delle due opzioni.  Trovo interessante ragionare sulla prima ipotesi,  ma credo anche che una scelta come questa, riferita ad un’opera che parla a tutta la città, debba nascere dal largo ascolto dell’opinione pubblica.

Aspetto i vostri commenti e pareri; e vi aspetto in Piazza Affari mercoledì 21 settembre alle 18 per una chiacchierata davanti, anzi sotto, al “dito”. Grazie

Stefano Boeri

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