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voto utile

AMARE GLI ALTRI, economics, Politica Febbraio 23, 2013

Un voto utilissimo

 

Non mi sono mai astenuta dal voto, non ho mai lasciato la scheda in bianco, pur comprendendo le ragioni di chi l’ha fatto.

Ma stavolta no. Stavolta non le capirei. La campagna elettorale è stata difficilissima, lunghissima, e non bellissima. Ma c’è stato tutto il tempo per farsi un’idea, e andare domani a esprimerla. Io dico: “votate”, e  lo dico in modo non retorico. L’asprezza della contesa è la dimostrazione di quanto conti, stavolta, ogni singolo voto.

Il peso specifico di queste elezioni è molto elevato. Si tratta di un voto ad alto tasso di responsabilità. E’ il voto delle formiche, non delle cicale. Qui si gettano le fondamenta per dare avvio a un duro lavoro di ricostruzione. Va ricostruito quasi tutto. Domani si schizza il progetto, lunedì si comincia.

Dobbiamo farlo tutti, e tutti insieme, e con la massima unità possibile, perseguendo quel minimo comune denominatore in grado di esprimere -il bene dei molti contro quello dei pochissimi- una visione collettiva per il nostro Paese.

A chi obietta “ma tanto la sovranità degli Stati è una scatola vuota, tanto chi comanda è il mercato“, rispondo: lo sarà ancora di più, se non daremo vita a istituzioni più forti, legittimate da un voto convinto, eleggendo rappresentanti che non intendono piegarsi a questo iperrealismo necro-economicistico.

Quello che conta è l’energia, che poi è sinonimo di luce, di vita, di amore. Anche il voto è uno dei mezzi utili a veicolarla, e quell’uno che possiamo esprimere ha il potenziale di mille, se sarà solo uno dei gesti, in previsione di tutti gli altri che verranno da ciascuno di noi per la costruzione del bene comune.

Potrebbe essere, se l’energia sarà molta e convinta, che il nostro Paese cambi radicalmente, una rivoluzione incruenta, e questa mitezza efficace sarebbe un fatto straordinario.

Diamo il massimo di importanza al nostro voto di domani. Mettiamoci il massimo di energia e di amore, come capita quando facciamo qualcosa per i nostri figli. Posso dirlo: facciamo come fanno le madri. Mettiamoci cura, attenzione, responsabilità, comunità. E sarà un voto importantissimo, e utilissimo.

 

leadershit, Politica Novembre 23, 2012

Contro il “voto utile” (non è tempo di nasi turati)

Chi domenica voterà alle primarie del csx (ci si può preregistrare qui) lo sa:

c’è una forte pressione per il cosìddetto “voto utile”, concentrato sui duellanti Bersani e Renzi. Anche chi si riconosce maggiormente negli altri competitor, Puppato, Tabacci e Vendola, viene invitato a “non disperdere il voto” e a schierarsi di qua o di là.

Spiego perché questo supposto “buon senso” non mi convince affatto:

1. CENTRO E PERIFERIA   Questo iper-realismo diminuisce la ricchezza del voto e ostacola il cambiamento, che arriva sempre dalla “periferia”.

2.  VOTO “CONTRO”   Una quota considerevole di consensi per l’uno o l’altro dei principali competitor è un voto “contro”: voto Renzi non perché mi convinca, ma per fare fuori Bersani; voto Bersani non perché lo considero il più adatto alla premiership, ma perché devo arginare Renzi. I conti interni al partito rischiano di prevalere, ma il senso vero delle primarie è la scelta del possibile premier. Votare contro, o secondo queste logiche, fa scivolare in secondo piano il bene del Paese, che dovrebbe invece rimanere la stella polare.

3. THE WINNER IS…   Il vero vincitore del dibattitone su Sky -parere unanime- è stato il confortevole senso di squadra, l’idea di un team che tiene insieme le differenze in vista di un progetto unitario. Chi ha seguito in tv -io ero in studio- è andato a letto contento per avere visto non risse ma un costruttivo confronto di idee. Corrispettivamente, la vera vincitrice delle primarie deve essere la squadra. Ma quanto più il voto sarà polarizzato, tanto meno squadra avremo e tanto più “uomo solo al comando”, soluzione da sfuggire come la peste. L’offerta di “uomini soli” e di poche idee al comando dovrebbe bastarci e avanzare.

Il modo in cui ognuno di noi può contribuire al bene comune è portare autenticamente se stess*.Solo così il voto non è inutile.

Non è questo il tempo dei nasi turati.

p.s. Aggiungo un’altra considerazione, credo abbastanza “utile”. Parlando di governabilità, e osservando un Movimento 5 Stelle che tallona il Pd, potrebbe essere necessaria una o qualche figura del csx in grado di dialogare, almeno programmaticamente, con gli eletti di Grillo. Molto difficile che questa figura sia Bersani. Figuriamoci Renzi. Qualche possibilità, forse, per Vendola. Molte di più per Puppato.