“Insetti clandestini? Ferma l’invasione!”: che cosa ve ne pare? E’ il claim di un manifesto pubblicitario dell’insetticida Sandokan. Stupendo, no? Qualcuno ha reagito. Per esempio l’Assessora Nadia Conti, comune di Campi Bisenzio (Firenze). Che all’azienda ha scritto così:

Gent.ma Direzione, stamani sollecitata da alcuni cittadini della città di Campi Bisenzio, ho visto la vostra pubblicità sugli insetticidi che penso siano di vostra produzione. Ritengo sinceramente che essa contenga degli slogan che non aiutano la convivenza. Per quanto possa conoscere degli insetti, se non ritenerli semplicemente fastidiosi, non credo che essi siano dei clandestini, forse viaggiano nascosti da un continente all’altro nei nostri bagagli o forse affrontano lunghe ore di viaggio per venire nel nostro bel paese sperando di trovare alimenti migliori. Ma credo che abbiano il diritto e la libertà di volare, viaggiare, riprodursi e che non vi sia al mondo una legge che richiede la loro identificazione o permessi. Che io sappia inoltre non esistono centri dove identificarli nè tanto meno credo che voi abbiate la possibilità di espellerli anche se asserite che potreste fermane l’invasione. Per cui ritengo non appropriato utilizzare questo aggettivo dispregiativo degli insetti anche perchè, come voi sicuramente sapete esso è utilizzato per gli esseri umani e fermarne l’invasione ricorda la venuta dei normanni, la sconfitta di Pirro, l’arrivo dei Turchi, la presa della Bastiglia e via via a seconda del paese in cui si nasce e poco si adatta a una campagna pubblicitaria che vuole aiutarci ad allontanare solo dei fastidiosi insetti. Questo ovviamente quello che penso e spero che anche voi possiate ripensare al vostro messaggio commmerciale. Grazie per l’attenzione, cordiali saluti.

L’azienda risponde in questo modo:

In merito alla ns. ultima campagna pubblicitaria desideriamo chiarire le ns. posizioni:

* Il termine clandestino significa “fatto di nascosto o contro il divieto di qualche autorità” . Non ha in alcun modo accezione negativa e tanto meno razzista: i movimenti partigiani e la stessa Resistenza erano sistemi di lotta clandestina all’oppressione nazi-fascista.
* Proprio per il suo significato, il termine clandestino è perfettamente adeguato per descrivere tutti quegli animali indesiderati si annidano nelle abitazioni e nei giardini. Tanto è vero che il termine clandestino è stato impiegato in diverse autorevoli pubblicazioni che trattano di Zoologia Applicata e Entomologia Urbana. Per Sua conoscenza: Marco Di Domenico, 2008 Clandestini. Animali e piante senza permesso di soggiorno Bollati Editore 208 pag.GIORGIO CELLI sulla formica Argentina ed altre ancora che potrà trovare facilmente in internet.
* Nel nostro messaggio pubblicitario sono inserite numerose immagini identificative di zanzare, blatte, formiche acari e altri animali indesiderati che fugano ogni eventuale fazioso dubbio interpretativo.
* Si sta giudicando l’operato del Nostro Staff e della Nostra Azienda che ha sani principi che tutti i nostri Clienti ci riconoscono e che ha il merito di aver offerto al mercato innovazione e soluzioni a basso impatto ambientale ma allo stesso tempo molto efficaci per insetti e altri animali “clandestini”.
* Tornando ai clandestini, non troviamo nessun nesso tra la parola clandestini e l’allusione razzista o xenofoba! Ognuno di noi anche se Italiano può facilmente diventare clandestino! Basterebbe recarsi in qualsiasi paese civile e restarci senza i necessari permessi o visti di soggiorno. Quindi razzisti contro chi? E per quale ragione?
* La nostra Azienda ha il piacere di contribuire per l’apertura di asili in Brasile ed in Madagascar senza adoperarli come strumenti pubblicitari, questo sì che sarebbe di cattivo gusto.
* Non gradiamo che si strumentalizzi nè Socialmente nè Politicamente in alcun modo la nostra campagna pubblicitaria che riteniamo chiara ed adeguata agli obiettivi di comunicazione.
* La nostra Azienda ha oltre 25 anni di storia e ha dato lavoro a tante meritevoli persone, sia Extracomunitari che Italiani.
* È necessario salvaguardare il principio che sancisce che la libertà del singolo termina ove inizia quella degli altri. Questo principio è valido anche per la libertà di espressione.

Il fatto è che oggi, nell’uso comune, il termine “clandestino” ha un significato quasi univoco, e indica la condizione dei sans papier. E spesso gli indesiderabili, per esempio gli ebrei, in momenti storici ancora molto vicini, sono stati definiti “insetti”. Una parola significa anche in relazione al contesto, e il contesto attuale è questo. La sensazione è che lo slogan abbia voluto accarezzare il pelo al contesto. Qualcuno propone di boicottare l’insetticida Sandokan. Vedete voi. Intanto stamattina, mentre compravo il pane nel mio paesello, un’angelica bambina mi ha detto che ieri in piazza c’erano gli zingari. E che loro bambini, doverosamente, gli hanno dato la caccia. Come a dei topi, o a degli scarafaggi, appunto. L’onda razzista minaccia costantemente di alzarsi, e la guardia va tenuta alta.