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renato soru

AMARE GLI ALTRI, leadershit, Politica Marzo 7, 2013

Ho fatto una cavolata

 

Potrebbe essere il self-portrait di una generazione -la vera generazione perduta- questa lapidaria frase-testamento (“Ho fatto una cavolata”) lasciata scritta in un biglietto da David Rossi, responsabile comunicazione di Monte dei Paschi di Siena suicidatosi ieri sera. E lo dico con il massimo rispetto, con il più assoluto rispetto.

Sarebbe potuta bastare come sintetica auto-analisi anche per il Pd, che ieri ha tenuto in streaming la sua direzione nazionale. Dove le lancette della Storia sono miracolosamente tornate indietro: sembrava un’assise di qualche anno fa. Una delle cavolate maior, dopo l’exploit delle primarie, è stato riaprire le gabbie ai brontosauri che si sono immediatamente divorati  la tenera erbetta di quella “primavera”. Ma non uno di loro, tra quelli intervenuti ieri, che abbia detto: “Sono alla quarta, quinta, sesta legislatura. Ho fatto una cavolata a ricandidarmi”.

Tra le tante cavolate che ho pazientemente ascoltato -con poche eccezioni, come gli interventi di Laura Puppato, Renato Soru, Pippo Civati– segnalo per esempio quella di Alessandra Moretti, che ha parlato di “presidiare la rete”: due concetti, quello antico e arrogante (e maschile) di “presidio” e quello di “rete” che non stanno insieme neanche a piangere. Perché “presidio” è l’esatto contrario di “rete”. Chi dice “presidiare la rete” non ha capito granché: della rete, dello spirito del tempo, della crisi dei partiti, della leadershit.

Ma la cavolata che ha unificato un bel po’ di interventi è stata la reiterazione di quel “noi” e “loro”: noi, il partito, e loro, i cittadini, gli italiani, gli elettori, la “ggente”. Noi, la politica, e loro che soffrono, sono allo stremo, non campano più. Noi che non siamo stati capaci di intercettare il loro disagio. Anche perché noi a disagio non lo siamo affatto.

Come a confermare: noi non abbiamo esperienza diretta dei loro problemi. Anzi: noi, se non ci fossero loro che ci puntano l’indice, che non credono più in noi e non ci votano, continueremmo a stare alla grande. Accidenti a loro. Perché noi non siamo loro.

Giusto un passetto prima delle “brioches”.

Non un errore di comunicazione, no. E’ uno svarione ontologico.

 

AMARE GLI ALTRI, esperienze, Politica Gennaio 26, 2011

ASCOLTATE QUEST'UOMO

Riduzione del danno, e superiore diritto del minore: l’ho scritto e detto tante volte, sono i miei principi politici assoluti.Li ritrovo nell’emozionante discorso al Lingotto di Renato Soru, ex governatore della Sardegna. Impossibile non riconoscersi in quello che dice, che si sia del Pd o non del Pd, di destra o di sinistra. Ascoltate quest’uomo. Basterebbe, quello che dice, come programma per qualunque governo, governetto o governissimo.