Non proprio chic, ma più eloquente di un editoriale, l’immagine che circola in rete

Poiché, come osservava anche il Corriere di ieri, ogni volta che una tassa è stata abolita ne è arrivata un’altra più salata (dall’Isi, all’Ici, all’Imu, e ora la Service Tax), in un crescendo sinfonico dell’esborso. Poiché l’obiettivo non era affatto diminuire la pressione fiscale ma poter dire propagandisticamente “abbiamo abolito l’Imu” e spostare di qualche centimetro la spada di Damocle che penzola sulla testa di Letta (il quale esulta sul “governo senza scadenza“, missione compiuta). Poiché quello che è uscito almeno in parte dalla porta (l’Imu) dovrà giocoforza rientrare maggiorato dalla finestra (probabile aumento dell’Iva). Poiché la nuova tassa sui servizi sarà pagata anche dagli inquilini, che sono già sul piede di guerra. Poiché, dato il vuoto pneumatico nelle casse dei comuni, questa tassa sarà probabilmente salata. Poiché cretinamente la tassa sui rifiuti sarà calcolata non sul numero di persone che vivono in un alloggio, ma sui mq o sulle rendite catastali, come se a produrre rifiuti fossero i mq e non le persone che li abitano, con il bel risultato che una pensionata che vive in 120 mq pagherà di più di una famiglia di 4 persone con due redditi che vive in 80. E in violazione di direttive europee: guardate qui. Poiché l’esenzione totale dei beni della Chiesa è stata confermata, mentre se sei riuscito a comprarti una casetta in montagna o per investimento sarai martellato nei secoli. Poiché su suddetta casetta al mare, considerata “sfitta” (sic!) verrà calcolata un’addizionale Irpef…

Per tutta questa serie di ragioni e molte altre, la cosiddetta “abolizione dell’Imu” ha fatto molti più scontenti che contenti, e stavolta non ci sta cascando quasi nessuno. Che si tratti di un favore a B. e non ai cittadini è ben chiaro a tutti. Che questo favore sia stato fatto per salvare il governo, altrettanto lampante.

Che questa faccenda, in termini di consenso, potrebbe costare al Pd più della questione dei 101, della sospensione dei lavori parlamentari, dell’ipotesi Violante e di tutta quanta la lunga serie di “tradimenti” del proprio elettorato inanellati negli ultimi 6 mesi, piuttosto evidente. Perché qui si mettono le mani nelle tasche della gente, e la politica diventa immediatamente conti su conti e ulteriori buchi nella cinta dei pantaloni.

Tanto poi ce li riprendiamo tutti con Renzi, il grande passepartout (immagino pensino questo, i dirigenti del partito).