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In un eccellente convegno milanese (21 minuti) sento parlare Gilead Sher, già capo di Gabinetto del governo Barak in Israele e capo negoziatore nei colloqui di pace di Camp David. Tra le molte altre cose, racconta questo: di un tavolo parigino di negoziazione, Barak da una parte, Arafat dall’altra. Dopo molte ore di colloqui si era a un soffio dall’accordo. Ma il presidente Chirac continuava a chiamare gli illustri ospiti per invitarli a un rinfresco, e si decise di interrompere i colloqui per accettare il suo invito. Dopo il rifresco, Arafat non si ripresentò al tavolo. Tutto in fumo. E le violenze ripresero, con ritmo quotidiano.

Sher dice che c’è un momento unico nel tempo, per firmare un accordo. Che quando si è in quel momento bisogna siglare, fosse anche su un tovagliolino di carta. “Si deve essere nel tempo” dice “con la massima consapevolezza. Il momento giusto non si ripresenta una seconda volta“.

Lezione che vale per le negoziazioni internazionali e per qualunque altra cosa.

Gilead Sher

Gilead Sher