Da più parti, specie da amiche venete, di Laura Puppato, candidata alle primarie del centrosinistra, mi viene detto che è brava, competente, onesta, efficiente. Ma anche “narcisa”, eccessivamente protagonista, troppo ambiziosa.

Ma in mancanza di una fortissima ambizione, e forse anche di un po’ di “narcisismo” è molto difficile che qualcun* decida di candidarsi alle primarie. Se poi si tratta di una donna, in un Paese politicamente misogino com’è il nostro, la dose di ambizione e “narcisismo” deve necessariamente raddoppiare. Dev’esserci assertività, una robusta autostima, forse perfino una lieve maniacalità. Bisogna essere un po’ matte, insomma. La quota di azzardo è notevole.

C’è poi il fatto che, secondo molti osservatori, la candidatura Puppato vedrebbe il favore di Bersani e dell’establishment del Pd in funzione anti-Renzi -all’interno- e anti-Grillo -all’esterno-. Per alcuni l’operazione sarebbe stata concepita a tavolino. Può essere. Ma è vero anche che Puppato è cresciuta politicamente nonostante il Pd. Farina del suo sacco, insomma. E se di questa farina e di questa grinta gliene rimangono ancora un po’, non è improbabile uno scarto di autonomia e di protagonismo, anche nel caso in cui la sua candidatura fosse nata nel laboratorio di Bersani.

Alle amiche dico: stiamo a guardare, osserviamo quello che dirà e farà, anche se i media, non meno misogini della politica, come si è già visto non le riserveranno l’attenzione che dedicano ai suoi competitor uomini. Le notizie su di lei occorrerà andarsele a cercare.

Ma attente a una condanna preventiva per eccesso di assertività. L’assertività e l’ambizione sono cose buone, in una donna, e vanno onorate. Impariamolo. Impallinare quella che osa volare non è una buona strategia. Chi vola apre con le sue ali spazio per tutte. Sono state già perse molte buone occasioni a causa del moralismo invidioso e miope. Il che, naturalmente, non significa aderire in automatico alla proposta Puppato. Ma le ragioni della non-adesione devono essere altre.

In questo le amiche di sinistra sono decisamente più indietro delle colleghe del centrodestra.