Walter Veltroni se ne va. Si apre il totosegretario. A quanto pare nessun altro dirigente del Pd sembra voler seguire il suo dignitoso esempio. E anche responsabile, perchè accelera un processo irreversibile. E’ dura cambiare vita e rinunciare anche solo ai brandelli di una rendita di posizione. Sono gli ultimi giorni di Pompei, e ne vedremo delle belle. Io farei così al posto loro, amando sul serio la democrazia: un passo a lato, per garantire e traghettare il rinnovamento vero –non sempre loro, cambiando sigla- con umile spirito di servizio. Provando a intercettare, in un attento ascolto della società, talenti e carismi, che ci sono, e ai quali nel partito “nuovo” non è stato dato alcuno spazio.

Dico un nome -non perché lo preferisca ad altri, ma per questioni oggettive- che potrebbe costituire un polo carismatico davvero alternativo all’attuale nomenklatura di sinistra, e soprattutto alla seduttività di Silvio Berlusconi: Roberto Saviano. Che probabilmente non ha alcuna intenzione di fare politica, ma nessun dubbio sul fatto che costituirebbe un’alternativa vera. Di nomi se ne possono indicare altri, e vi prego di farlo. Sempre che si ritenga di dover permanere all’interno della dialettica democratica (maggioranza-opposizione), e non invece di doverne fuoruscire, con un’ardita invenzione politica.

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